domenica 11 marzo 2018

E' 'il sistema', baby!



Riceviamo e pubblichiamo

Ieri, 9 marzo 2018, in un assolato pomeriggio quasi primaverile mi reco ad uno sportello bancomat della sede centrale di Unicredit a Campobasso mentre niente lascia presagire quanto che mi sarebbe successo…
Si, non sono cliente di Unicredit, ma di un’altra famosa e classica banca presente in città, non una banca on line, non una finanziaria, ma una qualsiasi banca che mi permette di prelevare contante presso un qualsiasi sportello bancomat di altra azienda, certo pagando una commissione, ma ho fretta e va bene così..
Mi accingo a prelevare con la spensieratezza di chi più volte ha compiuto il gesto e la certezza che sul conto ci fosse una liquidità di gran lunga maggiore di quanto avrei prelevato.. lo sportello bancomat è in funzione, menomale ho i minuti contati e mi scrive con fare rassicurante: “Inserisca la sua carta…”, lo faccio, il mio bancomat è nuovissimo, dotato di micro cip…e aspetto un segnale pensando già a cosa avrei dovuto fare subito dopo… mi accorgo che però la macchina è immobile.. la guardo e lei, forse sentendosi osservata, esce dal suo torpore e mi scrive: “Ritiri la sua carta e si rivolga al proprio istituto”.. Perché mi chiedo, mannaggia ho fretta, correrò allora ad un’altra banca.. attimi interminabili.. la macchina è immobile, è tornata nel suo torpore ed i miei sguardi attoniti non servono più a nulla, la mia carta di cui mi aveva preannunciato la restituzione, non si vede.. guardo lo sportello bancomat quasi disperata… e ora ? Devo fare qualcosa al più presto… Chiedo alla guardia giurata di sorvegliare l’eventuale fuoriuscita del mio bancomat e corro allo sportello interno di Unicredit.. la prima cassiera mi risponde con serenità che il “sistema” ha rilevato qualcosa di sospetto nel mio bancomat e ha deciso di trattenerlo.. cerco di spiegare che di sospetto non c’è nulla, e ne chiedo la restituzione, già contrariata per il ritardo che stavo accumulando rispetto agli impegni seguenti ma..”No, non è possibile.. sarà spedita alla sua banca nei prossimi giorni..”, chiaramente inizio ad innervosirmi, ma come ? Il mio bancomat non ha problemi, sul conto c’è contante ed è una carta sospetta ? D’altra parte nulla era segnalato dallo sportello bancomat, non erano certo avvisati i clienti della “roulette russa” a cui sarebbero stati sottoposti ! “Gentile cliente, pur avendo un bancomat perfettamente in regola, e contante disponibile di sua proprietà, ogni tanto sequestriamo un bancomat perché il “ sistema” si insospettisce..” No certamente questo avviso non c’era.. Chiedo di parlare con qualcuno che abbia potere decisionale, spiego la questione, ovviamente con toni accorati e “calorosi” evidenziando che è venerdì pomeriggio, orario di chiusura, ed io non solo non ho potuto prelevare il “mio” contante, ma mi è stato sottratto lo strumento per farlo anche in altro luogo ! La signora con “potere decisionale” rifiuta di aprire il macchinario per restituirmi una mia proprietà, non parla con la mia banca per ottenere rassicurazioni circa la mia condizione di cliente e la mia identità, (ovviamente ho il documento di identità con me), ma cosa più sconcertante è che non si costerna neanche un po’, non si scusa, ma ripete meccanicamente: “E’ il sistema…”
Mi chiedo: Ma possono essere i cittadini vittime di un “sistema” che pure è progettato e tarato dagli uomini? Si può subire una tale ingiustizia? I miei impegni sono saltati tutti, non ho potuto prelevare e non ho riavuto il mio bancomat che mi sono anche dovuta affrettare a bloccare..
La “roulette russa” dell’Unicredit questa volta ha beccato me.. però occhio! Aspetta il prossimo! Perché..”Succede all’ Unicredit…”

Lettera firmata

(by Nicola)

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