martedì 29 agosto 2017

“Il Molise è una terra di conquista dei clan. Nel mirino i capitali pubblici.” Lo sostiene Roberto D’Aloisio dell’Associazione antimafia "A. Caponnetto".

 

Una regione, il Molise, dove le mafie sono presenti non con le pistole e la coppola ma «con i capitali, denaro sporco che ucciderà l’economia e gli imprenditori onesti» e dove loro, le mafie «cercano di insediarsi nella pubblica amministrazione e gestire gli appalti e il denaro pubblico».

http://www.primonumero.it/attualita/primopiano/articolo.php?id=25638#.WaUO-7OUMmk.facebook

(by Nicola)

lunedì 28 agosto 2017

Ringraziamo queste due persone


Ho fotografato questi due signori, moglie e marito probabilmente, ieri pomeriggio mentre percorrevano il Tratturo.

Cosa facevano? Lo ripulivano da tutte le schifezze che altri corregionali e non gli hanno regalato.

Arrivati alla propria auto hanno caricato quanto 'raccolto' e sono andati via.

Complimenti! Da ieri siete Soci del Club 'NOI SIAMO IL TRATTURO.'

(by Nicola) 

giovedì 24 agosto 2017

Infiltrazioni mafiose in Molise. Soa: vergognoso silenzio delle Istituzioni


Continuiamo a dire no alla malavita organizzata per la difesa del nostro territorio, per la nostra cultura tesa al rispetto per i diritti umani. In questi giorni è stata resa pubblica la notizia sulle infiltrazioni mafiose e di ‘Ndrangheta alleate in Molise in base ad una relazione presentata in Parlamento da parte della DIA a seguito dell’Operazione “Isola Felice “.
Vergognoso il silenzio politico ad eccezione di alcuni cittadini onesti che come noi continuano a denunciare le ingiustizie sociali, economiche, ambientali, questa notizia non fa altro che scoperchiare un vaso pieno di una cultura affaristica intrisa di opportunismo e illegalità a danno di interi territori martoriati e flagellati .
Continueremo a rigettare e a condannare la politica dello struzzo e quindi dell’omertà, con l’informazione e la costruzione di una coscienza che parta dal basso possiamo abbattere questo sistema che continua a fare leva sull’ignoranza sul silenzio e la paura.

Per SOA sindacato Operai Autorganizzati. L’Operaio Andrea Di Paolo

Fonte: Futuro Molise 

Perché mai dovrebbero comportarsi diversamente le 'Istituzioni' del Molise? 
Il 'popolo' deve parlare di: mafie, disoccupazione, sanità e chi più ne ha più ne metta in quanto tutti questi 'argomenti' altro non sono che 'mezzi' in grado di distrarre dai veri problemi: 
1- singoli - la società é formata da questi, non dal 'popolo'(entità astratta) - 'dissociati' innanzitutto da se stessi. Difficile capire come sia possibile parlare di 'popolo' se i 'singoli' non sono in grado di 'essere' se stessi;
2- completo asservimento delle 'democrazie', monarchie parlamentari incluse, allo strapotere finanziario internazionale con tutto ciò che ne deriva;
3- (in)attuazione della Costituzione.
Nicola Frenza
(by Nicola)

martedì 22 agosto 2017

Dove eravate molisani, quando vi dicevano (e ancora vi dicono)... ?

 
TERMOLI. L’inchiesta Isola Felice – portata avanti dalla Dda dell’Aquila e dai Carabinieri – è balzata agli onori della cronaca il primo settembre scorso, a distanza di quasi un anno, nella relazione della Dia emergono ulteriori scenari, tutti originati dall’attività investigativa.
A diffondere la notizia, su scala nazionale, è stata l’Ansa. “Quelli che venivano indicati come segnali, per quanto qualificati, di una presenza delle cosche in Abruzzo e in Molise, grazie alle evidenze investigative raccolte con l’operazione ‘Isola Felice’, sono diventati importanti tessere del mosaico espansionistico della ‘ndrangheta verso regioni solo all’apparenza meno appetibili”.
È quanto si legge nella relazione della Direzione investigativa antimafia (Dia) al Parlamento relativa all’attività del secondo semestre 2016 (foto Ansa.it).
Nell’inchiesta ‘Isola Felice’, condotta dai carabinieri con l’esecuzione di 25 misure cautelari, si è fatta “piena luce sull’operatività del gruppo Ferrazzo di Mesoraca (Crotone) in Abruzzo e in Molise”.”Il capo ‘ndrina – si legge ancora nella relazione – non solo aveva scelto di stabilire ufficialmente la propria residenza in San Giacomo degli Schiavoni, ma si era di fatto reso promotore di una associazione criminale composta sia da calabresi che da siciliani (famiglia Marchese di Messina) che operava tra San Salvo, Campomarino e Termoli”.

Fonte: termolionline.it - 
21 agosto 2017 

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E SE LO STOMACO VI REGGE, LEGGETELO FINO IN FONDO!

COMITATO
MOLISE, ABRUZZO, LAZIO, CAMPANIA, PUGLIA
CONTRO LE CAMORRE
A TUTTI GLI ORGANI DI INFORMAZIONE
LORO SEDI
 

LE MAFIE IN MOLISE: SAI CHE NOVITÀ!

Ma dove eravate anni fa quando, insieme a pochissimi altri, denunciammo pubblicamente l’attività predatoria e di interessi evidenti della Camorra e di altre organizzazioni criminali in Molise?! Dove eravate quando, ancor prima delle dichiarazioni del pentito Schiavone, denunciavamo attività sospette ed illecite su depuratori in “odore” di schifezze come quello di Carpinone o di interramenti di rifiuti pericolosi come quelli della piana di Venafro?! E dove eravate quando ci siamo consumati per allertare su pesanti nuvole cancerogene che si sprigionavano da “illustri” ciminiere in provincia di Isernia?! E dove eravate quando noi, in più occasioni, abbiamo sottoposto all’opinione pubblica e alle procure, il brulicare di strane lottizzazioni fantasma che sorgevano come funghi in zone di pregio o anche urbane e mai occupate da nessuno, perché evidenti centri di riciclaggio visti gli “impresari” quasi sempre campani?! E dove eravate quando segnalavamo il via vai di decine e decine di camion adibiti al trasporto, facenti capo a notissime famiglie camorriste, che facevano la spola tra Campania e Molise e non certo per trasportare margherite?! E dove eravate quando, sgolandoci, abbiamo segnalato a più riprese che non era possibile che molti condannati per fatti di mafie venissero accolti amorevolmente (confinati!!!) sul territorio molisano?! E dove eravate quando abbiamo messo su una campagna lunghissima (e che ancora non vede fine) contro l’eolico selvaggio intriso di interessi malavitosi noti a tutti?! E dove eravate quando, per esempio, il sottoscritto veniva minacciato per lottare contro questi interessi?! E dove eravate quando, a dispetto di sequestri imponenti alle famiglie mafiose siciliane per l’affare eolico, dove molti di questi affari passavano per il porto di Gaeta e depositi molisani, nonostante le nostre denunce, nessuno si è mosso?! E dove eravate quando denunciavamo “strani” appalti per l’aggiudicazione del trasporto pubblico ad Isernia, poi approdati a famiglie camorriste, che a distanza di tempo rimanevano in possesso dei mezzi portandoseli nelle loro terre di origine?! E dove eravate quando i maggiori appalti per la realizzazione di opere pubbliche importanti venivano assegnati a gruppi non proprio santificati, nell’indifferenza delle nostre segnalazioni! E dove eravate quando ci siamo svenati (rischiando anche l’arresto!) per evidenziare la deriva della giustizia che permetteva di allontanare dei giudici mentre stavano indagando su soggetti in odore di crimini contro la cosa pubblica e contro la persona?! E dove eravate quando denunciavamo “l’esproprio” di risorse pubbliche a favore di soggetti privati per realizzare centrali, con conseguente danno e beffa, non avendole mai realizzate e non avendo mai restituito il maltolto?! E dove eravate quando, negli anni, a più riprese, abbiamo denunciato lo sperpero di centinaia di miliardi per la valorizzazione dei siti culturali senza vederne nemmeno l’ombra di una fruizione e senza aver realizzato un minimo di accoglienza, tutela e pubblico godimento?! E dove eravate quando si producevano copiose denunce su opere mai realizzate, come ad esempio, il laboratorio di restauro al Museo del Paleolitico ad Isernia o come sullo stesso si sprecassero (e non fatemi dire per l’ennesima volta perché sprecati!) trena miliardi a fronte dei dieci preventivati compreso i laboratori?! E dove eravate quando si realizzavano due musei a Pietabbondante, uno dei quali osceno ed impattante, per custodire i reperti dello scavo archeologico e che non sono mai approdati a tale destinazione?! E dove eravate quando si costruiva un museo a Castel San Vincenzo per custodire i reperti dello scavo dell’antica abbazia che poi sono finiti nel museo di Venafro perché mai completato e già disastrato?! E dove eravate quando abbiamo inscenato vibranti proteste per la realizzazione del “Cementorium” in odore di cricca e mai ultimato nonostante 55 milioni di euro?! E dove eravate quando, nonostante denunce e sit in e nonostante le intercettazioni di Mafia Capitale, avete permesso che si portassero a compimento firme di protocolli di intesa tra enti pubblici per la sistemazione del villaggio “provvisorio” di San Giuliano di Puglia, con oltre 3 milioni di euro, per realizzare un campo di concentramento per immigrati due volte disgraziati?! E dove eravate quando allertavamo con nostre segnalazioni pubbliche sulla presenza di soggetti pericolosi sul controllo di diverse aree di servizio poi finite nel mirino di procure esterne al Molise?! E degli autolavaggi controllate da cosche egiziane e solo da poco nel mirino sempre di procure non indigene?! E non finisce qui, ma sono stanco e disgustato a ricordarle tutte! E pensare che quando, diversi anni fa, ormai, denunciavamo la chiara puzza di infiltrazioni malavitose in Molise, le autorità preposte ci davano degli allarmisti e visionari! E pensare che solo poco dopo, gli stessi che ci additavano come pericolosi minacciatori della quiete pubblica, sempre attraverso i media e dopo segnali a loro più evidenti, decidevano di informare la collettività della necessità stringente di instaurare una tasck force contro la malavita organizzata formata dai “tutori dell’ordine”, cioè loro e giammai da rappresentanti dei Comitati e Associazioni! E pensare che solo da lì a poco, prima arrestarono il prefetto e dopo il questore per reati contro la cosa pubblica! È cronaca, di cosa stiamo parlando! E adesso, dopo questo po’ po’ di disastri e dopo aver accolto a braccia aperte, nelle nostre maglie pubbliche, il fior fiore della delinquenza d’oltre regione, beatamente ed in modo indolore, dobbiamo anche sopportare che la DIA, la Direzione Investigativa Antimafia, ci renda partecipe del fatto che in Molise la ‘Ndrangheta e la Mafia hanno stretto accordi ed alleanze per colonizzare la nostra terra! Con tutto il rispetto, ma ci avete fatto martiri! E nonostante tutto, ancora siamo in attesa che le procure molisane, in particolare Isernia e Campobasso, ci facciano sapere di quale morte dobbiamo morire visto il loro immobilismo su diverse questioni! Quando qualche tempo fa, in una gremita aula consiliare ad Isernia, presentai la fondazione del Comitato Molise Abruzzo Campania Lazio Puglia contro le Camorre, sapevo bene di cosa parlavo e cosa intendevo per “contro le Camorre”. Sapevo bene e sapevano bene gli altri che intendevo quel sistema di intrecci e collusioni che non dovevano essere per forza Mafia e Camorra propriamente dette, bensì quel sistema di relazioni pericolose che si innescano quando a governare la cosa pubblica ci sono soggetti che hanno in dispregio la stessa e che, in un concetto generale che indica la strada ad andare avanti senza remore, senza dignità, senza orgoglio, senza onestà intellettuale, senza giustizia, senza legalità, senza amore, ti porta ad adottare atteggiamenti e decisioni che nell’opinione pubblica non vengono percepiti come frutto di soggetti appartenenti a Mafia e Camorra ma che, di fatto, instaurano meccanismi simili o peggiori, perché in qualche modo mascherati di legalità! E che sia peggio lo dimostra il fatto che solo ora, dopo che i buoi sono fuggiti dalla stalla, si grida alla fuga! E che sia peggio lo dimistra anche il fatto che, oltre alle organizzazioni malavitose, siamo ormai pregni, di nostro, delle medesime azioni criminose, edulcorate, vestite di bianco, in giacca e cravatta, ma dello stesso stampo! Mafioso! Ma voi/noi, continuiamo a stare tranquilli, tanto mica è colpa nostra! Il terremoto ci sarà, ma mica l’abbiamo voluto noi! Peccato, perché quando accadrà i fatti tragici non ti chiederanno la carta d’identità! E ancor meno i nostri figli che cresceranno con una colpa non loro. Ma non so fino a quando!

Isernia, 22 agosto 2017

Emilio Izzo

(by Nicola)

Esclusiva OML - Scuola Internazionale di Nordic Walking 'PabMed'



 
Cos’é il Nordic Walking ‘PabMed?’

E’ la camminata nordica con i bastoncini supportata da una sana alimentazione, dal controllo delle emozioni negative e integrata da comportamenti orientati alla mediterraneità.


Finalità del Nordic Walking ‘PabMed?’


Rieducativa!
Nello specifico:
  1. motoria
  2. posturale
  3. cardiovascolare
  4. neurologica
  5. oncologica
  6. metabolica.
Inoltre previene l'invecchiamento.
 
 
Destinatari

La Scuola di Nordic Walking ‘PabMed’ é aperta a tutti, persone in condizioni di vita fisiologiche e patologiche, che ‘vogliono’:
1- apprendere la corretta tecnica per camminare bene;
2- prevenire e curare malattie;
3- fare rieducazione;
4- acquisire l’attestato ‘Io cammino.’
5- diventare ‘Formatori della Scuola di Nordic Walking ‘PabMed’ e guidare un ‘Gruppo cammino.’ 
Come? Partecipando ai 5 moduli per ‘Formatore’ proposti dalla Scuola (V. Struttura didattica).

Chi siamo?
Un gruppo di professionisti da tempo impegnati nelle specialità indicate nel ‘Modulo Formatore’, che ha dato vita alla “Scuola Internazionale di Nordic Walking.”

Struttura didattica
‘Io cammino’
  • Modulo unico tecnica di Nordic Walking ‘PabMed’;
  • Riqualificazione periodica.

‘Formatore’
  • I modulo: corretto movimento
  • II modulo sana alimentazione
  • III modulo: primo soccorso
  • IV modulo: malattie croniche
  • V modulo: etica e emozioni.

Iscrizioni & costi
- Scuola di Nordic Walking ‘PabMed’ + ”ASD Cammina… salute”:
                             20 € anno (assicurazione inclusa);
- Modulo unico ‘Io cammino’: 30 €;
- Modulo ‘Formatore’:        50 € cad.  
                    (obbligatoria la partecipazione ai 5 Moduli).


Info
 http://www.borghidellasalute.it/
 https://www.facebook.com/groups/141454812877148/
 e-mail: camminasalute@gmail.com

(by Nicola)

domenica 13 agosto 2017

L'INIZIO DI UN PROCESSO IN TERRA DI MAFIA



Il 26 Giugno scorso e' iniziato nel Tribunale di Larino, in Molise, il processo a carico di nove amministratori e tecnici del Comune di Guardialfiera accusati a prove certe e documentali di plurimi e gravi reati corruttivi.
I nove imputati sono: Grande Remo (tre volte sindaco), Bellini Giuseppe (sindaco e vice sindaco), Catalano Osvaldo, Boccardo Angelo, Di Vito Katia, Capraro Orazio, Garocchio Mariano, Tanzilli Michele, Minichella Pietro. Ed alcuni di tali amministratori/imputati gia' negli anni passati sono dovuti comparire piu' volte in tale veste avanti i Giudici penali e contabili.
Il gruppo dei nove ha a difesa tre avvocati di grido che si sono strenuamente impegnati per evitare che lo stesso Comune - dopo le recenti elezioni amministrato da nuovi e ben diversi eletti - si costituisse Parte Civile nel processo.
Ma il Giudice ha deliberato che, per quanto di offensivo e dannoso i reati comportano, il Comune sia ben legittimato ad essere Parte Civile nel processo, sicché ora gli imputati si ritrovano sulle spalle sia la Pubblica Accusa sia l' avvocato dello stesso Comune da loro per anni amministrato.
E' Inusitato ed eccezionale quanto e' cosi avvenuto e non solo per il Molise, ma anche per altri territori del Sud d' Italia.
Tuttavia e' bene restare alla realtà effettiva e non farsi illusioni di miracolistici cambiamenti.
Per l' aspetto giudiziario e' bene sapere che in Italia esiste la prescrizione ( lo Stato rinuncia a perseguire gli imputati con il trascorrere del tempo ) che scatta non già da quando i reati stessi vengono scoperti, ma quando essi vengono commessi.
Sicché e' sufficiente distrarsi e far passare del tempo per far scattare l' impunita'.
In questi giorni notizie di stampa riportano che a Tolentino, per consimili rati connessi alla distribuzione illecita di fondi post sisma, i Carabinieri locali si sono prontamente attivati e già si sono aperte indagini penali.
In Guardialfiera c'e' voluta invece, anni dopo,un' inchiesta televisiva perché se ne sapesse qualcosa ed iniziassero indagini e processi.
Ma Tolentino e' appunto nelle Marche e Guardialfiera e' appunto in Molise.
Per quanto riguarda i comportamenti, i legami sociali e culturali, i modi d' essere ed agire, ho rilevato che :
- All' udienza, oltre ai parenti e ai compari degli imputati, non v' era presente nessuno del paese.
- Benché per il numero degli imputati e dei reati il processo avesse una sua importanza e fosse un fatto eccezionale, non v' era nessun giornalista ne' risulta che notizia sia apparsa su nessun mezzo d' informazione.
- Una buona meta' degli abitanti del paese considera ancora apertamente gli imputati come suoi "benefattori".
- Tutti gli abitanti del paese, senza eccezione alcuna, sono da anni in totale e ferreo silenzio omertoso sui ripetuti fatti delittuosi e sugli accusati.
- I due consiglieri comunali laureati, che pur dovevano rappresentare l' opposizione, nel mentre grandinavano inchieste, rinvii a giudizio e sequestri per migliaia e migliaia di euro si occupavano degli scontrini fiscali nella vendita delle salcicce nelle fiere del paese.
Sono pienamente in atto le modalità con cui in molte terre del Sud si ottiene l' omertà complice e servile di una popolazione :
1)- Distribuzione di denari e benefici nel così chiamato "voto di scambio" di cui mi diceva la diffusione nel territorio il Procuratore Capo di Larino e che anche in mie indagini ho rilevato.
2)-L' isolamento sociale per chi si oppone e denuncia il malaffare.
Ed infatti l' ex bidello le cui denunce (come scrivono in atti i Magistrati) sono alla base del processo e' stato pubblicamente denigrato e viene totalmente isolato, anche dal prete locale.
Ed infatti per le mie denunce e per i miei scritti negli anni pubblicati molti in paese mi evitano e fanno ostentata mostra di non trattarmi.
3)- L' intimidazione rivolta a chi al malaffare non si piega, intimidazione che si sostanzia nell'uso pretestuoso e strumentale di denunce e querele.
Ed infatti alcuni imputati hanno denunciato e querelato chi li ha denunciati e per le cui denunce si trovano imputati.
Ed infatti io stesso già cinque anni fa sono stato querelato dai compari degli imputati per quanto ho scritto a difesa della legalità violata.
A chi ha studi ed esperienza di mafia il tutto manifesta chiaramente la sua esistenza dominante tra quella popolazione ed in quel territorio.
Del resto ciò ben compresi quando da fuori Regione mi recai anni or sono a Larino a presentare al Procuratore Capo di quel Tribunale le prove dei reati che si commettevano. Di poi, nel primo pomeriggio, presi il pullman che mi portava nel paese delle mie origini e qui, allo scendere in piazza, mi ritrovai circondato da alcuni degli attuali imputati e da loro sodali. Evidentemente dallo stesso Tribunale era arrivata loro notizia del mio fare e dei miei spostamenti.
Ora, giunto all'eta' anagrafica della vecchiaia, non posso sperare di vedere in breve dissolta questa mafia e questa omertà mafiosa. Pur i buoni segnali di riscatto che recentemente si sono realizzati non sono certo sufficienti a cambiare realtà che sono radicate nel tempo e molto tempo richiedono per un sostanziale cambiamento.
Perciò avendo negli anni fatto ciò che andava fatto e detto ciò che andava detto senza che alcuno abbia potuto mai smentire le verità provate di ciò che ho denunciato e pubblicato, lascio ad altri , semmai ve ne sia qualcuno, di continuare sul mio esempio.
Non chiudo perciò questo gruppo pubblico da me in Facebook creato affinché qualcuno possa sempre uscire dal letargo omertoso e complice e, riuscendo a vergognarsi per come si e' fatto ridurre, possa liberamente esprimersi ed agire.
Per il resto l'uomo muore una volta sola, il codardo ed il servo, semmai possono dirsi vivi, muoiono ogni giorno.
 
12 Agosto 2017

F.to Piero Lalli Caluori
(by Nicola)

sabato 12 agosto 2017

CAMPAGNA NAZIONALE A SUPPORTO DEL RICORSO AL TAR LAZIO CONTRO IL DECRETO ATTUATIVO “SBLOCCA-ITALIA”



L’assemblea nazionale del Movimento svoltasi a Roma in data 29 aprile 2017, con la presenza di delegazioni da dieci Regioni e la partecipazione delle associazioni ISDE Italia e VAS onlus, ha approvato la costruzione della presente Campagna nazionale da lanciare nel prossimo autunno per contrastare il Piano nazionale di incenerimento contenuto nella Legge 133/2014 e nel Decreto attuativo del ministro ambiente Galletti.
La Campagna nazionale è mirata a favorire un vastissima aggregazione di organizzazioni ed attivisti che si impegneranno a raccogliere firme per tre diverse Petizioni da presentare al Parlamento, presumibilmente a febbraio 2018 e comunque prima delle elezioni politiche, con lo scopo di introdurre nella prossima legislatura le modifiche alla Legge 549 del 28/12/1995 ed al T.U. Ambiente D.Lgs. 152/2016 su tre argomenti diversi ma che insieme sostengono la necessità da un lato di introdurre la “Waste Tax” per disincentivare l’incenerimento, dall’altro lato l’importanza di incrementare fortemente il Contributo Ambientale CO.NA.I.- (C.A.C.) riconosciuto ai Comuni ed alle piattaforme convenzionate per favorire le attività di raccolta - riciclaggio e recupero delle varie frazioni differenziate ed in terzo luogo colmare finalmente il vuoto normativo nazionale sul diffuso e nocivo “inquinamento olfattivo” prodotto dagli impianti di varie attività industriale ed agricole.
In sintesi queste sono le proposte che presentiamo dopo un percorso di elaborazione dato dal confronto con vari soggetti professionali ed esperti del settore specifico di intervento:

1) Introduzione della “Waste Tax” – tassazione degli impianti di discarica, di incenerimento con o senza recupero di energia e degli impianti di combustione di rifiuti o di suoi derivati (cementifici - centrali termoelettriche - centrali a biogas/biomassa) (art. 3 della Legge 549 del 28/12/1995);
2) Rideterminazione del Contributo Ambientale CO.NA.I.– C.A.C. (art. 224 del T.U. 152/2006);
3) Inserimento delle definizioni, del rinnovo/riesame dell’autorizzazione, dello Studio Impatto Olfattivo, del sistema di monitoraggio, delle sanzioni previste in caso di violazione dei limiti di emissione previsti (art. 268 – 269 – 271 -279 e nuovo Allegato XI parte V del T.U. 152/2006).
 
Info:  leggerifiutizero@gmail.com  alliancecirculareconomy@gmail.com segreteria@osservatoriolegalita.it - 388. 900 31 51  
 
(by Nicola)

mercoledì 9 agosto 2017

'Davida' vs Golia

 

 LA PROF.SSA COLELLA VINCE LA CAUSA CONTRO ENI in quanto la stessa ha agito sempre nel pieno rispetto del Codice Etico dell’Università della Basilicata, codice di comportamento che chiede ai docenti universitari di garantire la divulgazione dei loro risultati scientifici alla comunità quando questi riguardano potenziali ricadute sulla vita umana e sull’ambiente, come la sentenza del Tribunale di Roma ha chiaramente riconosciuto. La sentenza presenta profili di grande interesse, perchè stabilisce il diritto all’informazione in materia ambientale e riconosce la valenza costituzionale della libertà di opinione  quando afferma che “non vi è dubbio che la divulgazione dei risultati della ricerca costituisca legittima espressione del diritto di libertà di manifestazione del pensiero, sancito dall’art. 21 della Costituzione, e di libertà della Scienza garantita dall’art. 33 della Costituzione, senza limiti e condizioni”.
Inoltre il Tribunale di Roma nella sentenza che dà ragione alla Prof. Colella, afferma che “l’art. 21 della Costituzione, che in questa sede trova diretta applicazione, costituisce un pilastro dello stato democratico e della effettiva possibilità per il popolo di esercitare la propria sovranità essendo stato correttamente informato ed avendo potuto conoscere l’opinione degli esperti in relazione ad ogni settore di rilevante interesse sociale o pubblico”.

https://jonicanotizie.wordpress.com/2017/08/09/la-prof-ssa-colella-vince-la-causa-contro-eni/

(by Nicola)

 

 



martedì 8 agosto 2017

domenica 6 agosto 2017

Standard & 'Pus'

(by Nicola)

Ferro e fuoco



Benvenuti a bordo:: 28,5 °C, residui di cibo a terra!

3 h  e 20' di viaggio 'allietati' dal sibilo assordante che caratterizza questo video,  rumore al quale il personale di bordo non ha tentato neanche di porre rimedio!

Impossibile lavarsi le mani dopo aver utilizzato la toilette!

Così, nel terzo millennio, si viaggia su treni 'regionali' del Molise!

(by Nicola)

Technology is for the birds



Il nostro socio Cirino, che ringraziamo, ci segnala che - anche in Molise - gli uccelli sono diventati 'tecnologici!'

Nella foto a destra un classico nido realizzato con materiali naturali, a sinistra un altro realizzato con... plastica: 

Morale: gli uccelli utilizzano quello che facciamo trovare loro sul territorio!

(by Nicola)

mercoledì 2 agosto 2017

APPELLO ALLE ORGANIZZAZIONI MOLISANE PER 'ATTUARE LA COSTITUZIONE'


VERSO IL COORDINAMENTO NAZIONALE 

DI 




30 SETTEMBRE / 1 OTTOBRE 2017


APPELLO ALLE ORGANIZZAZIONI

Il grande successo del No nel referendum per la revisione costituzionale del 4 dicembre non ha minimamente scalfito il mondo politico, che continua nella sua strada di sudditanza al potere economico finanziario, ma ha riacceso in molti l’interesse per l’attuazione della nostra Costituzione e ha aperto larghi spazi per un’azione coordinata da parte dei cittadini e delle cittadine, i quali, proprio per i principi fondamentali e le disposizioni costituzionali, hanno notevoli ed efficaci poteri di “partecipazione” alla “organizzazione politica, economica e sociale del Paese” (art. 3, comma 2, Cost.).
L’insieme dei numerosi incontri ed assemblee che abbiamo promosso dopo la vittoria del NO, complessivamente denominati “Attuare la Costituzione, un dovere inderogabile”, ha già svolto un lavoro importante per diffondere l’idea principe, secondo la quale “uscire dalla crisi economica e finanziaria è possibile”, ma solo a patto che si attuino i Principi fondamentali, e in particolare il Titolo terzo della Prima Parte della Costituzione, dedicato ai “Rapporti economici”. Detti incontri continueranno a succedersi Comune per Comune, Città per Città, territorio per territorio, in una parola, in tutti i luoghi dove è possibile esercitare la sovranità popolare.
E’ nata, a questo punto, impellente, la necessità di trasformare quel “Percorso” in una struttura adatta alle esigenze, ai sensi degli articoli 14 e seguenti del codice civile, che provveda al “Coordinamento Nazionale” delle Organizzazioni (dalle Associazioni ai Comitati, etc..) italiane che vorranno esprimere la volontà di dare il loro contributo, mantenendo ognuna la propria identità, per il comune obiettivo di “Attuare la Costituzione”.
Il “Coordinamento Nazionale per l’Attuazione della Costituzione”, sarà, dunque, un’organizzazione apartitica e no profit, aperta e inclusiva, il fronte comune di tutti coloro che vogliano vedere “attuata” la nostra “Carta costituzionale”, e che promuoverà un’azione che parta dai cittadini “singoli o associati” (come recita l’ultimo comma dell’art. 118 Cost.) e si eserciti sul piano legislativo (Referendum e Proposte di legge di iniziativa popolare), amministrativo e giudiziario (azione popolare).
Per questo motivo facciamo appello ad ogni persona ed organizzazione per l’adesione convinta al Comitato promotore che assumerà il compito di organizzare due giorni di Assemblea Nazionale di “Coordinamento”, da tenersi il 30 settembre e l’1 ottobre prossimi.

Paolo Maddalena

Il Comitato promotore

Ai fini dello svolgimento dei compiti del Comitato promotore, coloro che hanno lavorato al “Percorso Attuare la Costituzione” ritengono doveroso far presente che nelle ultime settimane il lavoro si è concentrato sulle proposte “Città per l’attuazione della Costituzione” e sono state predisposti, a tal fine, cinque modelli di delibere comunali, da adottare per iniziare e/o continuare il percorso per un governo del territorio partecipato e in attuazione dei principi e dei valori della Costituzione italiana (link: https://www.facebook.com/groups/1042701395784415/1387377697983448/).
Allo stesso tempo il gruppo giuridico “Giuristi per l’azione popolare” e l’”Osservatorio dei Beni Comuni” stanno continuando a svolgere il loro prezioso lavoro che affianca quello dell’intero percorso.
Tutti i contributi serviranno per poter prendere le prime decisioni (sede dell’assemblea, ad esempio) e a preparare una prima riunione del comitato promotore da tenersi entro i primi giorni di settembre.
Per evidenti esigenze di carattere organizzativo, le adesioni al comitato promotore, i contributi e le proposte potranno essere inviati entro e non oltre il prossimo 10 agosto 2017 a: attuarecostituzione@gmail.com .

Punti base iniziali per il lavoro del Comitato promotore

Sede dell’assemblea nazionale: bisogna decidere dove tenere l’assemblea che si svolgerà in due giorni, tenendo presente sia dove sono state svolte le assemblee precedenti, sia le richieste in arrivo, sia le esigenze logistiche e di strutture disponibili.
Le Città che per ora sono emerse, per varie ragioni, sono Palermo, Napoli e Firenze. Ognuna di queste possibili sedi ha un valore simbolico forte e potrebbe dare ulteriore slancio ai lavori assembleari.
Forma giuridica del Coordinamento: la forma giuridica da adottare deve poter garantire un minimo di struttura per gestire efficacemente i vari fronti aperti e quelli futuri, senza alcun appesantimento ed evitando che la burocrazia divenga un fattore bloccante. La forma giuridica, inoltre, dovrà consentire un’adeguata velocità nelle decisioni ed un’elevata autonomia operativa degli aderenti e dei comitati per l’attuazione della Costituzione che si costituiranno in ogni Comune, considerando la complessità da gestire e l’ampiezza di respiro della proposta.
Obiettivi dell’assemblea: ampia partecipazione delle organizzazioni per la costituzione del coordinamento nazionale e coinvolgimento dei settori nevralgici del Paese.
Obiettivi del Coordinamento: il percorso è nato perché l’attuazione della Costituzione della Repubblica italiana possa diventare il minimo comun denominatore di una forza popolare, non partitica, che lavori costantemente a questo obiettivo chiunque governi il Paese e chiunque sieda in Parlamento.
Il Coordinamento dovrà darsi, oltre gli strumenti e le attività già in essere, e in continuità con lo spirito del percorso, obiettivi realizzabili a breve, medio e lungo termine.
Organizzazione assembleare: i primi punti da dover gestire, definendoli, sono i seguenti:
1- pubblicazione ed invio alle organizzazioni degli elementi definiti dal comitato promotore, compresa la bozza di forma giuridica, entro la prima settimana di settembre;
2- composizione segreteria allargata con divisione compiti “ufficio” ed “esterni”;
3- definizione struttura per svolgimento assemblea e compiti logistico-organizzativi relativi (elenco a parte già collaudato);
4- apertura pagina facebook (e poi evento) e pagina web dedicata all’assemblea di supporto alla divulgazione, diffusione, organizzazione, gestione assembleare;
5- definizione quota per organizzazione per le spese assembleari (da richiedere entro il 20 settembre) e quota per organizzazione costituzione coordinamento;
6- definizione strategia di comunicazione, incluso l’eventuale composizione di ufficio stampa;
7- modalità svolgimento dei due giorni e prima bozza programma assembleare per “locandina” iniziale e lavoro condiviso per programma definitivo (attività a cascata già collaudate).

BUON LAVORO!

Info: attuarecostituzione@gmail.com

(by Nicola)