giovedì 31 agosto 2017
mercoledì 30 agosto 2017
martedì 29 agosto 2017
“Il Molise è una terra di conquista dei clan. Nel mirino i capitali pubblici.” Lo sostiene Roberto D’Aloisio dell’Associazione antimafia "A. Caponnetto".
Una regione, il Molise, dove le mafie sono presenti non con le
pistole e la coppola ma «con i capitali, denaro sporco che ucciderà
l’economia e gli imprenditori onesti» e dove loro, le mafie «cercano di
insediarsi nella pubblica amministrazione e gestire gli appalti e il
denaro pubblico».
http://www.primonumero.it/attualita/primopiano/articolo.php?id=25638#.WaUO-7OUMmk.facebook
(by Nicola)
lunedì 28 agosto 2017
Ringraziamo queste due persone
Ho fotografato questi due signori, moglie e marito probabilmente, ieri pomeriggio mentre percorrevano il Tratturo.
Cosa facevano? Lo ripulivano da tutte le schifezze che altri corregionali e non gli hanno regalato.
Arrivati alla propria auto hanno caricato quanto 'raccolto' e sono andati via.
Complimenti! Da ieri siete Soci del Club 'NOI SIAMO IL TRATTURO.'
(by Nicola)
giovedì 24 agosto 2017
Infiltrazioni mafiose in Molise. Soa: vergognoso silenzio delle Istituzioni
Continuiamo a dire no alla malavita organizzata per la difesa del nostro territorio, per la nostra cultura tesa al rispetto per i diritti umani. In questi giorni è stata resa pubblica la notizia sulle infiltrazioni mafiose e di ‘Ndrangheta alleate in Molise in base ad una relazione presentata in Parlamento da parte della DIA a seguito dell’Operazione “Isola Felice “.
Vergognoso il silenzio politico ad
eccezione di alcuni cittadini onesti che come noi continuano a
denunciare le ingiustizie sociali, economiche, ambientali, questa
notizia non fa altro che scoperchiare un vaso pieno di una cultura
affaristica intrisa di opportunismo e illegalità a danno di interi
territori martoriati e flagellati .
Continueremo a rigettare e a condannare
la politica dello struzzo e quindi dell’omertà, con l’informazione e la
costruzione di una coscienza che parta dal basso possiamo abbattere
questo sistema che continua a fare leva sull’ignoranza sul silenzio e la
paura.
Per SOA sindacato Operai Autorganizzati.
L’Operaio
Andrea Di Paolo
Fonte: Futuro Molise
Perché mai dovrebbero comportarsi diversamente le 'Istituzioni' del Molise?
Il 'popolo' deve parlare di: mafie, disoccupazione, sanità e chi più ne ha più ne metta in quanto tutti questi 'argomenti' altro non sono che 'mezzi' in grado di distrarre dai veri problemi:
1- singoli - la società é formata da questi, non dal 'popolo'(entità astratta) - 'dissociati' innanzitutto da se stessi. Difficile capire come sia possibile parlare di 'popolo' se i 'singoli' non sono in grado di 'essere' se stessi;
2- completo asservimento delle 'democrazie', monarchie parlamentari incluse, allo strapotere finanziario internazionale con tutto ciò che ne deriva;
3- (in)attuazione della Costituzione.
3- (in)attuazione della Costituzione.
Nicola Frenza
(by Nicola)
martedì 22 agosto 2017
Dove eravate molisani, quando vi dicevano (e ancora vi dicono)... ?
TERMOLI. L’inchiesta Isola Felice – portata avanti
dalla Dda dell’Aquila e dai Carabinieri – è balzata agli onori della
cronaca il primo settembre scorso, a distanza di quasi un anno, nella
relazione della Dia emergono ulteriori scenari, tutti originati
dall’attività investigativa.
A diffondere la notizia, su scala nazionale, è stata l’Ansa. “Quelli
che venivano indicati come segnali, per quanto qualificati, di una
presenza delle cosche in Abruzzo e in Molise, grazie alle evidenze
investigative raccolte con l’operazione ‘Isola Felice’, sono diventati
importanti tessere del mosaico espansionistico della ‘ndrangheta verso
regioni solo all’apparenza meno appetibili”.
È quanto si legge nella relazione della Direzione investigativa
antimafia (Dia) al Parlamento relativa all’attività del secondo semestre
2016 (foto Ansa.it).
Nell’inchiesta ‘Isola Felice’, condotta dai carabinieri con l’esecuzione di 25 misure cautelari, si è fatta “piena luce sull’operatività del gruppo Ferrazzo di Mesoraca (Crotone) in Abruzzo e in Molise”.”Il capo ‘ndrina – si legge ancora nella relazione – non solo aveva scelto di stabilire ufficialmente la propria residenza in San Giacomo degli Schiavoni, ma si era di fatto reso promotore di una associazione criminale composta sia da calabresi che da siciliani (famiglia Marchese di Messina) che operava tra San Salvo, Campomarino e Termoli”.
Nell’inchiesta ‘Isola Felice’, condotta dai carabinieri con l’esecuzione di 25 misure cautelari, si è fatta “piena luce sull’operatività del gruppo Ferrazzo di Mesoraca (Crotone) in Abruzzo e in Molise”.”Il capo ‘ndrina – si legge ancora nella relazione – non solo aveva scelto di stabilire ufficialmente la propria residenza in San Giacomo degli Schiavoni, ma si era di fatto reso promotore di una associazione criminale composta sia da calabresi che da siciliani (famiglia Marchese di Messina) che operava tra San Salvo, Campomarino e Termoli”.
Fonte: termolionline.it -
21 agosto 2017
21 agosto 2017
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E SE LO STOMACO VI REGGE, LEGGETELO FINO IN FONDO!
COMITATO
MOLISE, ABRUZZO, LAZIO, CAMPANIA, PUGLIA
CONTRO LE CAMORRE
A TUTTI GLI ORGANI DI INFORMAZIONE
LORO SEDI
LE MAFIE IN MOLISE: SAI CHE NOVITÀ!
Ma dove eravate anni fa quando, insieme a pochissimi altri, denunciammo pubblicamente l’attività predatoria e di interessi evidenti della Camorra e di altre organizzazioni criminali in Molise?! Dove eravate quando, ancor prima delle dichiarazioni del pentito Schiavone, denunciavamo attività sospette ed illecite su depuratori in “odore” di schifezze come quello di Carpinone o di interramenti di rifiuti pericolosi come quelli della piana di Venafro?! E dove eravate quando ci siamo consumati per allertare su pesanti nuvole cancerogene che si sprigionavano da “illustri” ciminiere in provincia di Isernia?! E dove eravate quando noi, in più occasioni, abbiamo sottoposto all’opinione pubblica e alle procure, il brulicare di strane lottizzazioni fantasma che sorgevano come funghi in zone di pregio o anche urbane e mai occupate da nessuno, perché evidenti centri di riciclaggio visti gli “impresari” quasi sempre campani?! E dove eravate quando segnalavamo il via vai di decine e decine di camion adibiti al trasporto, facenti capo a notissime famiglie camorriste, che facevano la spola tra Campania e Molise e non certo per trasportare margherite?! E dove eravate quando, sgolandoci, abbiamo segnalato a più riprese che non era possibile che molti condannati per fatti di mafie venissero accolti amorevolmente (confinati!!!) sul territorio molisano?! E dove eravate quando abbiamo messo su una campagna lunghissima (e che ancora non vede fine) contro l’eolico selvaggio intriso di interessi malavitosi noti a tutti?! E dove eravate quando, per esempio, il sottoscritto veniva minacciato per lottare contro questi interessi?! E dove eravate quando, a dispetto di sequestri imponenti alle famiglie mafiose siciliane per l’affare eolico, dove molti di questi affari passavano per il porto di Gaeta e depositi molisani, nonostante le nostre denunce, nessuno si è mosso?! E dove eravate quando denunciavamo “strani” appalti per l’aggiudicazione del trasporto pubblico ad Isernia, poi approdati a famiglie camorriste, che a distanza di tempo rimanevano in possesso dei mezzi portandoseli nelle loro terre di origine?! E dove eravate quando i maggiori appalti per la realizzazione di opere pubbliche importanti venivano assegnati a gruppi non proprio santificati, nell’indifferenza delle nostre segnalazioni! E dove eravate quando ci siamo svenati (rischiando anche l’arresto!) per evidenziare la deriva della giustizia che permetteva di allontanare dei giudici mentre stavano indagando su soggetti in odore di crimini contro la cosa pubblica e contro la persona?! E dove eravate quando denunciavamo “l’esproprio” di risorse pubbliche a favore di soggetti privati per realizzare centrali, con conseguente danno e beffa, non avendole mai realizzate e non avendo mai restituito il maltolto?! E dove eravate quando, negli anni, a più riprese, abbiamo denunciato lo sperpero di centinaia di miliardi per la valorizzazione dei siti culturali senza vederne nemmeno l’ombra di una fruizione e senza aver realizzato un minimo di accoglienza, tutela e pubblico godimento?! E dove eravate quando si producevano copiose denunce su opere mai realizzate, come ad esempio, il laboratorio di restauro al Museo del Paleolitico ad Isernia o come sullo stesso si sprecassero (e non fatemi dire per l’ennesima volta perché sprecati!) trena miliardi a fronte dei dieci preventivati compreso i laboratori?! E dove eravate quando si realizzavano due musei a Pietabbondante, uno dei quali osceno ed impattante, per custodire i reperti dello scavo archeologico e che non sono mai approdati a tale destinazione?! E dove eravate quando si costruiva un museo a Castel San Vincenzo per custodire i reperti dello scavo dell’antica abbazia che poi sono finiti nel museo di Venafro perché mai completato e già disastrato?! E dove eravate quando abbiamo inscenato vibranti proteste per la realizzazione del “Cementorium” in odore di cricca e mai ultimato nonostante 55 milioni di euro?! E dove eravate quando, nonostante denunce e sit in e nonostante le intercettazioni di Mafia Capitale, avete permesso che si portassero a compimento firme di protocolli di intesa tra enti pubblici per la sistemazione del villaggio “provvisorio” di San Giuliano di Puglia, con oltre 3 milioni di euro, per realizzare un campo di concentramento per immigrati due volte disgraziati?! E dove eravate quando allertavamo con nostre segnalazioni pubbliche sulla presenza di soggetti pericolosi sul controllo di diverse aree di servizio poi finite nel mirino di procure esterne al Molise?! E degli autolavaggi controllate da cosche egiziane e solo da poco nel mirino sempre di procure non indigene?! E non finisce qui, ma sono stanco e disgustato a ricordarle tutte! E pensare che quando, diversi anni fa, ormai, denunciavamo la chiara puzza di infiltrazioni malavitose in Molise, le autorità preposte ci davano degli allarmisti e visionari! E pensare che solo poco dopo, gli stessi che ci additavano come pericolosi minacciatori della quiete pubblica, sempre attraverso i media e dopo segnali a loro più evidenti, decidevano di informare la collettività della necessità stringente di instaurare una tasck force contro la malavita organizzata formata dai “tutori dell’ordine”, cioè loro e giammai da rappresentanti dei Comitati e Associazioni! E pensare che solo da lì a poco, prima arrestarono il prefetto e dopo il questore per reati contro la cosa pubblica! È cronaca, di cosa stiamo parlando! E adesso, dopo questo po’ po’ di disastri e dopo aver accolto a braccia aperte, nelle nostre maglie pubbliche, il fior fiore della delinquenza d’oltre regione, beatamente ed in modo indolore, dobbiamo anche sopportare che la DIA, la Direzione Investigativa Antimafia, ci renda partecipe del fatto che in Molise la ‘Ndrangheta e la Mafia hanno stretto accordi ed alleanze per colonizzare la nostra terra! Con tutto il rispetto, ma ci avete fatto martiri! E nonostante tutto, ancora siamo in attesa che le procure molisane, in particolare Isernia e Campobasso, ci facciano sapere di quale morte dobbiamo morire visto il loro immobilismo su diverse questioni! Quando qualche tempo fa, in una gremita aula consiliare ad Isernia, presentai la fondazione del Comitato Molise Abruzzo Campania Lazio Puglia contro le Camorre, sapevo bene di cosa parlavo e cosa intendevo per “contro le Camorre”. Sapevo bene e sapevano bene gli altri che intendevo quel sistema di intrecci e collusioni che non dovevano essere per forza Mafia e Camorra propriamente dette, bensì quel sistema di relazioni pericolose che si innescano quando a governare la cosa pubblica ci sono soggetti che hanno in dispregio la stessa e che, in un concetto generale che indica la strada ad andare avanti senza remore, senza dignità, senza orgoglio, senza onestà intellettuale, senza giustizia, senza legalità, senza amore, ti porta ad adottare atteggiamenti e decisioni che nell’opinione pubblica non vengono percepiti come frutto di soggetti appartenenti a Mafia e Camorra ma che, di fatto, instaurano meccanismi simili o peggiori, perché in qualche modo mascherati di legalità! E che sia peggio lo dimostra il fatto che solo ora, dopo che i buoi sono fuggiti dalla stalla, si grida alla fuga! E che sia peggio lo dimistra anche il fatto che, oltre alle organizzazioni malavitose, siamo ormai pregni, di nostro, delle medesime azioni criminose, edulcorate, vestite di bianco, in giacca e cravatta, ma dello stesso stampo! Mafioso! Ma voi/noi, continuiamo a stare tranquilli, tanto mica è colpa nostra! Il terremoto ci sarà, ma mica l’abbiamo voluto noi! Peccato, perché quando accadrà i fatti tragici non ti chiederanno la carta d’identità! E ancor meno i nostri figli che cresceranno con una colpa non loro. Ma non so fino a quando!
Isernia, 22 agosto 2017
Emilio Izzo
(by Nicola)
COMITATO
MOLISE, ABRUZZO, LAZIO, CAMPANIA, PUGLIA
CONTRO LE CAMORRE
A TUTTI GLI ORGANI DI INFORMAZIONE
LORO SEDI
LE MAFIE IN MOLISE: SAI CHE NOVITÀ!
Ma dove eravate anni fa quando, insieme a pochissimi altri, denunciammo pubblicamente l’attività predatoria e di interessi evidenti della Camorra e di altre organizzazioni criminali in Molise?! Dove eravate quando, ancor prima delle dichiarazioni del pentito Schiavone, denunciavamo attività sospette ed illecite su depuratori in “odore” di schifezze come quello di Carpinone o di interramenti di rifiuti pericolosi come quelli della piana di Venafro?! E dove eravate quando ci siamo consumati per allertare su pesanti nuvole cancerogene che si sprigionavano da “illustri” ciminiere in provincia di Isernia?! E dove eravate quando noi, in più occasioni, abbiamo sottoposto all’opinione pubblica e alle procure, il brulicare di strane lottizzazioni fantasma che sorgevano come funghi in zone di pregio o anche urbane e mai occupate da nessuno, perché evidenti centri di riciclaggio visti gli “impresari” quasi sempre campani?! E dove eravate quando segnalavamo il via vai di decine e decine di camion adibiti al trasporto, facenti capo a notissime famiglie camorriste, che facevano la spola tra Campania e Molise e non certo per trasportare margherite?! E dove eravate quando, sgolandoci, abbiamo segnalato a più riprese che non era possibile che molti condannati per fatti di mafie venissero accolti amorevolmente (confinati!!!) sul territorio molisano?! E dove eravate quando abbiamo messo su una campagna lunghissima (e che ancora non vede fine) contro l’eolico selvaggio intriso di interessi malavitosi noti a tutti?! E dove eravate quando, per esempio, il sottoscritto veniva minacciato per lottare contro questi interessi?! E dove eravate quando, a dispetto di sequestri imponenti alle famiglie mafiose siciliane per l’affare eolico, dove molti di questi affari passavano per il porto di Gaeta e depositi molisani, nonostante le nostre denunce, nessuno si è mosso?! E dove eravate quando denunciavamo “strani” appalti per l’aggiudicazione del trasporto pubblico ad Isernia, poi approdati a famiglie camorriste, che a distanza di tempo rimanevano in possesso dei mezzi portandoseli nelle loro terre di origine?! E dove eravate quando i maggiori appalti per la realizzazione di opere pubbliche importanti venivano assegnati a gruppi non proprio santificati, nell’indifferenza delle nostre segnalazioni! E dove eravate quando ci siamo svenati (rischiando anche l’arresto!) per evidenziare la deriva della giustizia che permetteva di allontanare dei giudici mentre stavano indagando su soggetti in odore di crimini contro la cosa pubblica e contro la persona?! E dove eravate quando denunciavamo “l’esproprio” di risorse pubbliche a favore di soggetti privati per realizzare centrali, con conseguente danno e beffa, non avendole mai realizzate e non avendo mai restituito il maltolto?! E dove eravate quando, negli anni, a più riprese, abbiamo denunciato lo sperpero di centinaia di miliardi per la valorizzazione dei siti culturali senza vederne nemmeno l’ombra di una fruizione e senza aver realizzato un minimo di accoglienza, tutela e pubblico godimento?! E dove eravate quando si producevano copiose denunce su opere mai realizzate, come ad esempio, il laboratorio di restauro al Museo del Paleolitico ad Isernia o come sullo stesso si sprecassero (e non fatemi dire per l’ennesima volta perché sprecati!) trena miliardi a fronte dei dieci preventivati compreso i laboratori?! E dove eravate quando si realizzavano due musei a Pietabbondante, uno dei quali osceno ed impattante, per custodire i reperti dello scavo archeologico e che non sono mai approdati a tale destinazione?! E dove eravate quando si costruiva un museo a Castel San Vincenzo per custodire i reperti dello scavo dell’antica abbazia che poi sono finiti nel museo di Venafro perché mai completato e già disastrato?! E dove eravate quando abbiamo inscenato vibranti proteste per la realizzazione del “Cementorium” in odore di cricca e mai ultimato nonostante 55 milioni di euro?! E dove eravate quando, nonostante denunce e sit in e nonostante le intercettazioni di Mafia Capitale, avete permesso che si portassero a compimento firme di protocolli di intesa tra enti pubblici per la sistemazione del villaggio “provvisorio” di San Giuliano di Puglia, con oltre 3 milioni di euro, per realizzare un campo di concentramento per immigrati due volte disgraziati?! E dove eravate quando allertavamo con nostre segnalazioni pubbliche sulla presenza di soggetti pericolosi sul controllo di diverse aree di servizio poi finite nel mirino di procure esterne al Molise?! E degli autolavaggi controllate da cosche egiziane e solo da poco nel mirino sempre di procure non indigene?! E non finisce qui, ma sono stanco e disgustato a ricordarle tutte! E pensare che quando, diversi anni fa, ormai, denunciavamo la chiara puzza di infiltrazioni malavitose in Molise, le autorità preposte ci davano degli allarmisti e visionari! E pensare che solo poco dopo, gli stessi che ci additavano come pericolosi minacciatori della quiete pubblica, sempre attraverso i media e dopo segnali a loro più evidenti, decidevano di informare la collettività della necessità stringente di instaurare una tasck force contro la malavita organizzata formata dai “tutori dell’ordine”, cioè loro e giammai da rappresentanti dei Comitati e Associazioni! E pensare che solo da lì a poco, prima arrestarono il prefetto e dopo il questore per reati contro la cosa pubblica! È cronaca, di cosa stiamo parlando! E adesso, dopo questo po’ po’ di disastri e dopo aver accolto a braccia aperte, nelle nostre maglie pubbliche, il fior fiore della delinquenza d’oltre regione, beatamente ed in modo indolore, dobbiamo anche sopportare che la DIA, la Direzione Investigativa Antimafia, ci renda partecipe del fatto che in Molise la ‘Ndrangheta e la Mafia hanno stretto accordi ed alleanze per colonizzare la nostra terra! Con tutto il rispetto, ma ci avete fatto martiri! E nonostante tutto, ancora siamo in attesa che le procure molisane, in particolare Isernia e Campobasso, ci facciano sapere di quale morte dobbiamo morire visto il loro immobilismo su diverse questioni! Quando qualche tempo fa, in una gremita aula consiliare ad Isernia, presentai la fondazione del Comitato Molise Abruzzo Campania Lazio Puglia contro le Camorre, sapevo bene di cosa parlavo e cosa intendevo per “contro le Camorre”. Sapevo bene e sapevano bene gli altri che intendevo quel sistema di intrecci e collusioni che non dovevano essere per forza Mafia e Camorra propriamente dette, bensì quel sistema di relazioni pericolose che si innescano quando a governare la cosa pubblica ci sono soggetti che hanno in dispregio la stessa e che, in un concetto generale che indica la strada ad andare avanti senza remore, senza dignità, senza orgoglio, senza onestà intellettuale, senza giustizia, senza legalità, senza amore, ti porta ad adottare atteggiamenti e decisioni che nell’opinione pubblica non vengono percepiti come frutto di soggetti appartenenti a Mafia e Camorra ma che, di fatto, instaurano meccanismi simili o peggiori, perché in qualche modo mascherati di legalità! E che sia peggio lo dimostra il fatto che solo ora, dopo che i buoi sono fuggiti dalla stalla, si grida alla fuga! E che sia peggio lo dimistra anche il fatto che, oltre alle organizzazioni malavitose, siamo ormai pregni, di nostro, delle medesime azioni criminose, edulcorate, vestite di bianco, in giacca e cravatta, ma dello stesso stampo! Mafioso! Ma voi/noi, continuiamo a stare tranquilli, tanto mica è colpa nostra! Il terremoto ci sarà, ma mica l’abbiamo voluto noi! Peccato, perché quando accadrà i fatti tragici non ti chiederanno la carta d’identità! E ancor meno i nostri figli che cresceranno con una colpa non loro. Ma non so fino a quando!
Isernia, 22 agosto 2017
Emilio Izzo
(by Nicola)
Esclusiva OML - Scuola Internazionale di Nordic Walking 'PabMed'
Cos’é
il Nordic
Walking ‘PabMed?’
E’ la camminata nordica con i bastoncini supportata da una sana alimentazione, dal controllo delle emozioni negative e integrata da comportamenti orientati alla mediterraneità.
Finalità
del Nordic Walking ‘PabMed?’
Rieducativa!
Nello
specifico:
-
motoria
-
posturale
-
cardiovascolare
-
neurologica
-
oncologica
-
metabolica.
Inoltre
previene l'invecchiamento.
Destinatari
La Scuola di Nordic Walking ‘PabMed’ é aperta a tutti, persone in condizioni di vita fisiologiche e patologiche, che ‘vogliono’:
1-
apprendere la corretta tecnica per camminare bene;
2-
prevenire e curare malattie;
3-
fare rieducazione;
4-
acquisire l’attestato ‘Io cammino.’
5-
diventare ‘Formatori della Scuola di Nordic Walking ‘PabMed’ e
guidare un ‘Gruppo cammino.’
Come? Partecipando ai 5 moduli per ‘Formatore’ proposti dalla Scuola (V. Struttura didattica).
Come? Partecipando ai 5 moduli per ‘Formatore’ proposti dalla Scuola (V. Struttura didattica).
Chi
siamo?
Un
gruppo di professionisti da tempo impegnati nelle specialità
indicate nel ‘Modulo Formatore’, che ha dato vita alla “Scuola
Internazionale di Nordic Walking.”
Struttura
didattica
‘Io
cammino’
-
Modulo unico tecnica di Nordic Walking ‘PabMed’;
-
Riqualificazione periodica.
‘Formatore’
-
I modulo: corretto movimento
-
II modulo sana alimentazione
-
III modulo: primo soccorso
-
IV modulo: malattie croniche
-
V modulo: etica e emozioni.
Iscrizioni
& costi
-
Scuola di Nordic Walking ‘PabMed’
+ ”ASD
Cammina… salute”:
20
€ anno
(assicurazione inclusa);
-
Modulo unico ‘Io cammino’:
30 €;
-
Modulo ‘Formatore’: 50 € cad.
(obbligatoria la partecipazione ai 5 Moduli).
(obbligatoria la partecipazione ai 5 Moduli).
Info
http://www.borghidellasalute.it/
https://www.facebook.com/groups/141454812877148/
e-mail: camminasalute@gmail.com
(by Nicola)
domenica 13 agosto 2017
L'INIZIO DI UN PROCESSO IN TERRA DI MAFIA
Il 26 Giugno scorso e' iniziato nel Tribunale di Larino, in Molise, il processo a carico di nove amministratori e tecnici del Comune di Guardialfiera accusati a prove certe e documentali di plurimi e gravi reati corruttivi.
I nove imputati sono: Grande Remo (tre volte sindaco), Bellini Giuseppe (sindaco e vice sindaco), Catalano Osvaldo, Boccardo Angelo, Di Vito Katia, Capraro Orazio, Garocchio Mariano, Tanzilli Michele, Minichella Pietro. Ed alcuni di tali amministratori/imputati gia' negli anni passati sono dovuti comparire piu' volte in tale veste avanti i Giudici penali e contabili.
Il gruppo dei nove ha a difesa tre avvocati di grido che si sono strenuamente impegnati per evitare che lo stesso Comune - dopo le recenti elezioni amministrato da nuovi e ben diversi eletti - si costituisse Parte Civile nel processo.
Ma il Giudice ha deliberato che, per quanto di offensivo e dannoso i reati comportano, il Comune sia ben legittimato ad essere Parte Civile nel processo, sicché ora gli imputati si ritrovano sulle spalle sia la Pubblica Accusa sia l' avvocato dello stesso Comune da loro per anni amministrato.
E' Inusitato ed eccezionale quanto e' cosi avvenuto e non solo per il Molise, ma anche per altri territori del Sud d' Italia.
Tuttavia e' bene restare alla realtà effettiva e non farsi illusioni di miracolistici cambiamenti.
Per l' aspetto giudiziario e' bene sapere che in Italia esiste la prescrizione ( lo Stato rinuncia a perseguire gli imputati con il trascorrere del tempo ) che scatta non già da quando i reati stessi vengono scoperti, ma quando essi vengono commessi.
Sicché e' sufficiente distrarsi e far passare del tempo per far scattare l' impunita'.
In questi giorni notizie di stampa riportano che a Tolentino, per consimili rati connessi alla distribuzione illecita di fondi post sisma, i Carabinieri locali si sono prontamente attivati e già si sono aperte indagini penali.
In Guardialfiera c'e' voluta invece, anni dopo,un' inchiesta televisiva perché se ne sapesse qualcosa ed iniziassero indagini e processi.
Ma Tolentino e' appunto nelle Marche e Guardialfiera e' appunto in Molise.
Per quanto riguarda i comportamenti, i legami sociali e culturali, i modi d' essere ed agire, ho rilevato che :
- All' udienza, oltre ai parenti e ai compari degli imputati, non v' era presente nessuno del paese.
- Benché per il numero degli imputati e dei reati il processo avesse una sua importanza e fosse un fatto eccezionale, non v' era nessun giornalista ne' risulta che notizia sia apparsa su nessun mezzo d' informazione.
- Una buona meta' degli abitanti del paese considera ancora apertamente gli imputati come suoi "benefattori".
- Tutti gli abitanti del paese, senza eccezione alcuna, sono da anni in totale e ferreo silenzio omertoso sui ripetuti fatti delittuosi e sugli accusati.
- I due consiglieri comunali laureati, che pur dovevano rappresentare l' opposizione, nel mentre grandinavano inchieste, rinvii a giudizio e sequestri per migliaia e migliaia di euro si occupavano degli scontrini fiscali nella vendita delle salcicce nelle fiere del paese.
Sono pienamente in atto le modalità con cui in molte terre del Sud si ottiene l' omertà complice e servile di una popolazione :
1)- Distribuzione di denari e benefici nel così chiamato "voto di scambio" di cui mi diceva la diffusione nel territorio il Procuratore Capo di Larino e che anche in mie indagini ho rilevato.
2)-L' isolamento sociale per chi si oppone e denuncia il malaffare.
Ed infatti l' ex bidello le cui denunce (come scrivono in atti i Magistrati) sono alla base del processo e' stato pubblicamente denigrato e viene totalmente isolato, anche dal prete locale.
Ed infatti per le mie denunce e per i miei scritti negli anni pubblicati molti in paese mi evitano e fanno ostentata mostra di non trattarmi.
3)- L' intimidazione rivolta a chi al malaffare non si piega, intimidazione che si sostanzia nell'uso pretestuoso e strumentale di denunce e querele.
Ed infatti alcuni imputati hanno denunciato e querelato chi li ha denunciati e per le cui denunce si trovano imputati.
Ed infatti io stesso già cinque anni fa sono stato querelato dai compari degli imputati per quanto ho scritto a difesa della legalità violata.
A chi ha studi ed esperienza di mafia il tutto manifesta chiaramente la sua esistenza dominante tra quella popolazione ed in quel territorio.
Del resto ciò ben compresi quando da fuori Regione mi recai anni or sono a Larino a presentare al Procuratore Capo di quel Tribunale le prove dei reati che si commettevano. Di poi, nel primo pomeriggio, presi il pullman che mi portava nel paese delle mie origini e qui, allo scendere in piazza, mi ritrovai circondato da alcuni degli attuali imputati e da loro sodali. Evidentemente dallo stesso Tribunale era arrivata loro notizia del mio fare e dei miei spostamenti.
Ora, giunto all'eta' anagrafica della vecchiaia, non posso sperare di vedere in breve dissolta questa mafia e questa omertà mafiosa. Pur i buoni segnali di riscatto che recentemente si sono realizzati non sono certo sufficienti a cambiare realtà che sono radicate nel tempo e molto tempo richiedono per un sostanziale cambiamento.
Perciò avendo negli anni fatto ciò che andava fatto e detto ciò che andava detto senza che alcuno abbia potuto mai smentire le verità provate di ciò che ho denunciato e pubblicato, lascio ad altri , semmai ve ne sia qualcuno, di continuare sul mio esempio.
Non chiudo perciò questo gruppo pubblico da me in Facebook creato affinché qualcuno possa sempre uscire dal letargo omertoso e complice e, riuscendo a vergognarsi per come si e' fatto ridurre, possa liberamente esprimersi ed agire.
Per il resto l'uomo muore una volta sola, il codardo ed il servo, semmai possono dirsi vivi, muoiono ogni giorno.
I nove imputati sono: Grande Remo (tre volte sindaco), Bellini Giuseppe (sindaco e vice sindaco), Catalano Osvaldo, Boccardo Angelo, Di Vito Katia, Capraro Orazio, Garocchio Mariano, Tanzilli Michele, Minichella Pietro. Ed alcuni di tali amministratori/imputati gia' negli anni passati sono dovuti comparire piu' volte in tale veste avanti i Giudici penali e contabili.
Il gruppo dei nove ha a difesa tre avvocati di grido che si sono strenuamente impegnati per evitare che lo stesso Comune - dopo le recenti elezioni amministrato da nuovi e ben diversi eletti - si costituisse Parte Civile nel processo.
Ma il Giudice ha deliberato che, per quanto di offensivo e dannoso i reati comportano, il Comune sia ben legittimato ad essere Parte Civile nel processo, sicché ora gli imputati si ritrovano sulle spalle sia la Pubblica Accusa sia l' avvocato dello stesso Comune da loro per anni amministrato.
E' Inusitato ed eccezionale quanto e' cosi avvenuto e non solo per il Molise, ma anche per altri territori del Sud d' Italia.
Tuttavia e' bene restare alla realtà effettiva e non farsi illusioni di miracolistici cambiamenti.
Per l' aspetto giudiziario e' bene sapere che in Italia esiste la prescrizione ( lo Stato rinuncia a perseguire gli imputati con il trascorrere del tempo ) che scatta non già da quando i reati stessi vengono scoperti, ma quando essi vengono commessi.
Sicché e' sufficiente distrarsi e far passare del tempo per far scattare l' impunita'.
In questi giorni notizie di stampa riportano che a Tolentino, per consimili rati connessi alla distribuzione illecita di fondi post sisma, i Carabinieri locali si sono prontamente attivati e già si sono aperte indagini penali.
In Guardialfiera c'e' voluta invece, anni dopo,un' inchiesta televisiva perché se ne sapesse qualcosa ed iniziassero indagini e processi.
Ma Tolentino e' appunto nelle Marche e Guardialfiera e' appunto in Molise.
Per quanto riguarda i comportamenti, i legami sociali e culturali, i modi d' essere ed agire, ho rilevato che :
- All' udienza, oltre ai parenti e ai compari degli imputati, non v' era presente nessuno del paese.
- Benché per il numero degli imputati e dei reati il processo avesse una sua importanza e fosse un fatto eccezionale, non v' era nessun giornalista ne' risulta che notizia sia apparsa su nessun mezzo d' informazione.
- Una buona meta' degli abitanti del paese considera ancora apertamente gli imputati come suoi "benefattori".
- Tutti gli abitanti del paese, senza eccezione alcuna, sono da anni in totale e ferreo silenzio omertoso sui ripetuti fatti delittuosi e sugli accusati.
- I due consiglieri comunali laureati, che pur dovevano rappresentare l' opposizione, nel mentre grandinavano inchieste, rinvii a giudizio e sequestri per migliaia e migliaia di euro si occupavano degli scontrini fiscali nella vendita delle salcicce nelle fiere del paese.
Sono pienamente in atto le modalità con cui in molte terre del Sud si ottiene l' omertà complice e servile di una popolazione :
1)- Distribuzione di denari e benefici nel così chiamato "voto di scambio" di cui mi diceva la diffusione nel territorio il Procuratore Capo di Larino e che anche in mie indagini ho rilevato.
2)-L' isolamento sociale per chi si oppone e denuncia il malaffare.
Ed infatti l' ex bidello le cui denunce (come scrivono in atti i Magistrati) sono alla base del processo e' stato pubblicamente denigrato e viene totalmente isolato, anche dal prete locale.
Ed infatti per le mie denunce e per i miei scritti negli anni pubblicati molti in paese mi evitano e fanno ostentata mostra di non trattarmi.
3)- L' intimidazione rivolta a chi al malaffare non si piega, intimidazione che si sostanzia nell'uso pretestuoso e strumentale di denunce e querele.
Ed infatti alcuni imputati hanno denunciato e querelato chi li ha denunciati e per le cui denunce si trovano imputati.
Ed infatti io stesso già cinque anni fa sono stato querelato dai compari degli imputati per quanto ho scritto a difesa della legalità violata.
A chi ha studi ed esperienza di mafia il tutto manifesta chiaramente la sua esistenza dominante tra quella popolazione ed in quel territorio.
Del resto ciò ben compresi quando da fuori Regione mi recai anni or sono a Larino a presentare al Procuratore Capo di quel Tribunale le prove dei reati che si commettevano. Di poi, nel primo pomeriggio, presi il pullman che mi portava nel paese delle mie origini e qui, allo scendere in piazza, mi ritrovai circondato da alcuni degli attuali imputati e da loro sodali. Evidentemente dallo stesso Tribunale era arrivata loro notizia del mio fare e dei miei spostamenti.
Ora, giunto all'eta' anagrafica della vecchiaia, non posso sperare di vedere in breve dissolta questa mafia e questa omertà mafiosa. Pur i buoni segnali di riscatto che recentemente si sono realizzati non sono certo sufficienti a cambiare realtà che sono radicate nel tempo e molto tempo richiedono per un sostanziale cambiamento.
Perciò avendo negli anni fatto ciò che andava fatto e detto ciò che andava detto senza che alcuno abbia potuto mai smentire le verità provate di ciò che ho denunciato e pubblicato, lascio ad altri , semmai ve ne sia qualcuno, di continuare sul mio esempio.
Non chiudo perciò questo gruppo pubblico da me in Facebook creato affinché qualcuno possa sempre uscire dal letargo omertoso e complice e, riuscendo a vergognarsi per come si e' fatto ridurre, possa liberamente esprimersi ed agire.
Per il resto l'uomo muore una volta sola, il codardo ed il servo, semmai possono dirsi vivi, muoiono ogni giorno.
12 Agosto 2017
F.to Piero Lalli Caluori
(by Nicola)
sabato 12 agosto 2017
CAMPAGNA NAZIONALE A SUPPORTO DEL RICORSO AL TAR LAZIO CONTRO IL DECRETO ATTUATIVO “SBLOCCA-ITALIA”
L’assemblea
nazionale del Movimento svoltasi a Roma in data 29 aprile 2017,
con la presenza di delegazioni da dieci Regioni e la partecipazione
delle associazioni ISDE Italia e VAS onlus, ha approvato la
costruzione della presente Campagna nazionale da lanciare nel
prossimo autunno per contrastare il Piano nazionale di
incenerimento contenuto nella Legge 133/2014 e nel Decreto attuativo
del ministro ambiente Galletti.
La
Campagna nazionale è mirata a favorire un vastissima aggregazione di
organizzazioni ed attivisti che si impegneranno a raccogliere firme
per tre diverse Petizioni da presentare al Parlamento,
presumibilmente a febbraio 2018 e comunque prima delle elezioni
politiche, con lo scopo di introdurre nella prossima legislatura le
modifiche alla Legge
549 del 28/12/1995 ed al T.U. Ambiente D.Lgs. 152/2016
su tre argomenti diversi ma che insieme sostengono la necessità da
un lato di introdurre la “Waste Tax” per disincentivare
l’incenerimento, dall’altro lato l’importanza di
incrementare fortemente il Contributo Ambientale CO.NA.I.-
(C.A.C.) riconosciuto ai Comuni ed alle piattaforme
convenzionate per favorire le attività di raccolta - riciclaggio e
recupero delle varie frazioni differenziate ed in terzo luogo
colmare finalmente il vuoto normativo nazionale sul diffuso e
nocivo “inquinamento olfattivo” prodotto dagli impianti di
varie attività industriale ed agricole.
In
sintesi queste sono le proposte che presentiamo dopo un percorso di
elaborazione dato dal confronto con vari soggetti professionali ed
esperti del settore specifico di intervento:
1)
Introduzione
della “Waste Tax” – tassazione degli impianti di discarica, di
incenerimento con o senza recupero di energia e degli impianti di
combustione di rifiuti o di suoi derivati (cementifici - centrali
termoelettriche - centrali a biogas/biomassa) (art.
3 della Legge 549 del 28/12/1995);
2)
Rideterminazione
del Contributo Ambientale CO.NA.I.– C.A.C. (art.
224 del T.U. 152/2006);
3)
Inserimento delle definizioni, del rinnovo/riesame
dell’autorizzazione, dello Studio Impatto Olfattivo, del sistema di
monitoraggio, delle sanzioni previste in caso di violazione dei
limiti di emissione previsti (art.
268 – 269 – 271 -279 e nuovo Allegato XI parte V del T.U.
152/2006).
Info: leggerifiutizero@gmail.com alliancecirculareconomy@gmail.com segreteria@osservatoriolegalita.it - 388. 900 31 51
(by Nicola)
Info: leggerifiutizero@gmail.com alliancecirculareconomy@gmail.com segreteria@osservatoriolegalita.it - 388. 900 31 51
(by Nicola)
giovedì 10 agosto 2017
mercoledì 9 agosto 2017
'Davida' vs Golia
LA PROF.SSA COLELLA VINCE LA CAUSA CONTRO ENI in quanto la stessa ha agito sempre nel pieno rispetto del Codice Etico
dell’Università della Basilicata, codice di comportamento che chiede ai
docenti universitari di garantire la divulgazione dei loro risultati
scientifici alla comunità quando questi riguardano potenziali ricadute
sulla vita umana e sull’ambiente, come la sentenza del Tribunale di Roma
ha chiaramente riconosciuto. La sentenza presenta profili di grande interesse, perchè stabilisce il
diritto all’informazione in materia ambientale e riconosce la valenza
costituzionale della libertà di opinione quando afferma che “non vi è
dubbio che la divulgazione dei risultati della ricerca costituisca
legittima espressione del diritto di libertà di manifestazione del
pensiero, sancito dall’art. 21 della Costituzione, e di libertà della
Scienza garantita dall’art. 33 della Costituzione, senza limiti e
condizioni”.
Inoltre il Tribunale di Roma nella sentenza che dà ragione alla Prof.
Colella, afferma che “l’art. 21 della Costituzione, che in questa sede
trova diretta applicazione, costituisce un pilastro dello stato
democratico e della effettiva possibilità per il popolo di esercitare la
propria sovranità essendo stato correttamente informato ed avendo
potuto conoscere l’opinione degli esperti in relazione ad ogni settore
di rilevante interesse sociale o pubblico”.
https://jonicanotizie.wordpress.com/2017/08/09/la-prof-ssa-colella-vince-la-causa-contro-eni/
(by Nicola)
martedì 8 agosto 2017
Voto di scambio: come cambia il reato dopo la riforma del processo penale
'La promessa di procurare voti secondo la dottrina e la giurisprudenza
maggioritaria costituisce l'anticipazione della consumazione del reato...'
Secondo la nuova legge n. 103/2017, il reato sarà punito con la reclusione da sei a dodici anni, in luogo dei 4-10 attuali.
(by Nicola)
domenica 6 agosto 2017
Ferro e fuoco
Benvenuti a bordo:: 28,5 °C, residui di cibo a terra!
3 h e 20' di viaggio 'allietati' dal sibilo assordante che caratterizza questo video, rumore al quale il personale di bordo non ha tentato neanche di porre rimedio!
Impossibile lavarsi le mani dopo aver utilizzato la toilette!
3 h e 20' di viaggio 'allietati' dal sibilo assordante che caratterizza questo video, rumore al quale il personale di bordo non ha tentato neanche di porre rimedio!
Impossibile lavarsi le mani dopo aver utilizzato la toilette!
Così, nel terzo millennio, si viaggia su treni 'regionali' del Molise!
(by Nicola)
Technology is for the birds
Il nostro socio Cirino, che ringraziamo, ci segnala che - anche in Molise - gli uccelli sono diventati 'tecnologici!'
Nella foto a destra un classico nido realizzato con materiali naturali, a sinistra un altro realizzato con... plastica:
Morale: gli uccelli utilizzano quello che facciamo trovare loro sul territorio!
(by Nicola)
venerdì 4 agosto 2017
giovedì 3 agosto 2017
mercoledì 2 agosto 2017
APPELLO ALLE ORGANIZZAZIONI MOLISANE PER 'ATTUARE LA COSTITUZIONE'
VERSO
IL COORDINAMENTO NAZIONALE
DI
30
SETTEMBRE / 1 OTTOBRE 2017
APPELLO
ALLE ORGANIZZAZIONI
Il
grande successo del No nel referendum per la revisione costituzionale
del 4 dicembre non ha minimamente scalfito il mondo politico, che
continua nella sua strada di sudditanza al potere economico
finanziario, ma ha riacceso in molti l’interesse per l’attuazione
della nostra Costituzione e ha aperto larghi
spazi per un’azione coordinata da parte dei cittadini e delle
cittadine, i quali, proprio per i principi fondamentali e le
disposizioni costituzionali, hanno notevoli ed efficaci poteri di
“partecipazione” alla “organizzazione politica, economica e
sociale del Paese” (art. 3, comma 2, Cost.).
L’insieme
dei numerosi incontri ed assemblee che abbiamo promosso dopo la
vittoria del NO, complessivamente denominati “Attuare la
Costituzione, un dovere inderogabile”, ha già svolto un lavoro
importante per diffondere l’idea principe, secondo la quale
“uscire dalla crisi economica e finanziaria è possibile”,
ma solo a patto che si attuino i Principi fondamentali, e in
particolare il Titolo terzo della Prima Parte della Costituzione,
dedicato ai “Rapporti economici”. Detti incontri continueranno a
succedersi Comune per Comune, Città per Città, territorio per
territorio, in una parola, in tutti i luoghi dove è possibile
esercitare la sovranità popolare.
E’
nata, a questo punto, impellente, la necessità di trasformare quel
“Percorso” in una struttura adatta alle esigenze, ai sensi
degli articoli 14 e seguenti del codice civile, che provveda al
“Coordinamento Nazionale” delle Organizzazioni (dalle
Associazioni ai Comitati, etc..) italiane che vorranno esprimere
la volontà di dare il loro contributo, mantenendo ognuna la propria
identità, per il comune obiettivo di “Attuare la Costituzione”.
Il
“Coordinamento Nazionale per l’Attuazione della Costituzione”,
sarà, dunque, un’organizzazione apartitica e no profit,
aperta e inclusiva, il fronte comune di tutti coloro che vogliano
vedere “attuata” la nostra “Carta costituzionale”, e che
promuoverà un’azione che parta dai cittadini “singoli o
associati” (come recita l’ultimo comma dell’art. 118 Cost.)
e si eserciti sul piano legislativo (Referendum e Proposte di
legge di iniziativa popolare), amministrativo e giudiziario
(azione popolare).
Per
questo motivo facciamo appello ad ogni persona ed organizzazione per
l’adesione convinta al Comitato promotore che assumerà il compito
di organizzare due giorni di Assemblea Nazionale di “Coordinamento”,
da tenersi il 30 settembre e l’1 ottobre prossimi.
Paolo
Maddalena
Il
Comitato promotore
Ai
fini dello svolgimento dei compiti del Comitato promotore, coloro che
hanno lavorato al “Percorso Attuare la Costituzione” ritengono
doveroso far presente che nelle ultime settimane il lavoro si è
concentrato sulle proposte “Città per l’attuazione della
Costituzione” e sono state predisposti, a tal fine,
cinque modelli di delibere comunali, da adottare per iniziare e/o
continuare il percorso per un governo del territorio partecipato
e in attuazione dei principi e dei valori della Costituzione italiana
(link:
https://www.facebook.com/groups/1042701395784415/1387377697983448/).
Allo
stesso tempo il gruppo giuridico “Giuristi per l’azione
popolare” e l’”Osservatorio dei Beni Comuni”
stanno continuando a svolgere il loro prezioso lavoro che affianca
quello dell’intero percorso.
Tutti
i contributi serviranno per poter prendere le prime decisioni (sede
dell’assemblea, ad esempio) e a preparare una prima riunione del
comitato promotore da tenersi entro i primi giorni di settembre.
Per
evidenti esigenze di carattere organizzativo, le adesioni al
comitato promotore, i contributi e le proposte potranno essere
inviati entro e non oltre il prossimo 10 agosto 2017 a:
attuarecostituzione@gmail.com .
Punti
base iniziali per il lavoro del Comitato promotore
Sede dell’assemblea nazionale: bisogna decidere dove tenere
l’assemblea che si svolgerà in due giorni, tenendo presente sia
dove sono state svolte le assemblee precedenti, sia le richieste in
arrivo, sia le esigenze logistiche e di strutture disponibili.
Le
Città che per ora sono emerse, per varie ragioni, sono Palermo,
Napoli e Firenze. Ognuna di queste possibili sedi ha un valore
simbolico forte e potrebbe dare ulteriore slancio ai lavori
assembleari.
Forma
giuridica del Coordinamento: la forma giuridica da adottare deve
poter garantire un minimo di struttura per gestire efficacemente i
vari fronti aperti e quelli futuri, senza alcun appesantimento ed
evitando che la burocrazia divenga un fattore bloccante. La forma
giuridica, inoltre, dovrà consentire un’adeguata velocità nelle
decisioni ed un’elevata autonomia operativa degli aderenti e dei
comitati per l’attuazione della Costituzione che si costituiranno
in ogni Comune, considerando la complessità da gestire e l’ampiezza
di respiro della proposta.
Obiettivi
dell’assemblea: ampia partecipazione delle organizzazioni
per la costituzione del coordinamento nazionale e coinvolgimento dei
settori nevralgici del Paese.
Obiettivi
del Coordinamento: il percorso è nato perché l’attuazione
della Costituzione della Repubblica italiana possa diventare il
minimo comun denominatore di una forza popolare, non partitica, che
lavori costantemente a questo obiettivo chiunque governi il Paese e
chiunque sieda in Parlamento.
Il
Coordinamento dovrà darsi, oltre gli strumenti e le attività già
in essere, e in continuità con lo spirito del percorso, obiettivi
realizzabili a breve, medio e lungo termine.
Organizzazione
assembleare: i primi punti da dover gestire, definendoli, sono i
seguenti:
1-
pubblicazione ed invio alle organizzazioni degli elementi definiti
dal comitato promotore, compresa la bozza di forma giuridica, entro
la prima settimana di settembre;
2-
composizione segreteria allargata con divisione compiti “ufficio”
ed “esterni”;
3-
definizione struttura per svolgimento assemblea e compiti
logistico-organizzativi relativi (elenco a parte già collaudato);
4-
apertura pagina facebook (e poi evento) e pagina web dedicata
all’assemblea di supporto alla divulgazione, diffusione,
organizzazione, gestione assembleare;
5-
definizione quota per organizzazione per le spese assembleari (da
richiedere entro il 20 settembre) e quota per organizzazione
costituzione coordinamento;
6-
definizione strategia di comunicazione, incluso l’eventuale
composizione di ufficio stampa;
7-
modalità svolgimento dei due giorni e prima bozza programma
assembleare per “locandina” iniziale e lavoro condiviso per
programma definitivo (attività a cascata già collaudate).
BUON
LAVORO!
Info: attuarecostituzione@gmail.com
(by Nicola)
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