sabato 4 marzo 2017

Ultime dal Fronte Sannita per la difesa della Montagna



In un convegno per la persentazione di un libro sulla ruralità, la ruralità è rimasta fuori..... Poi hanno capito che non puoi lasciare fuori chi la ruralità la pratica ogni giorno e ne ha fatto un motivo di vita, un sogno da inseguire. C'è stata tensione all'inizio con la polizia. Tropple clausole, troppe prescrizioni. Se volevi entrare dovevi lasciare i documenti. Non capivamo questa discriminazione. Forse c'è stato un difetto di comunicazione, anche con la DIGOS o, forse, a monte c'era un pregiudizio alimentato non si sa da chi. Non sarei entrato a parlare se non fossero entrati tutti del presidio! Questa era la mia condizione. Fuori eravamo montanari, contadini, allevatori con le mani pieni di calli, quelli più titolati a stare in quella stanza. Gente che sta combattendo una guerra per difendere le montagne, i pascoli e la terra che coltiviamo. Una guerra per evitare una devastazione immane dove le ferite più evidenti si possono già leggere a Circello e a Morcone e le prossime saranno San Lupo, Casalduni, Pontelandolfo Santa Croce del Sannio. E non possiamo permettere che qualche funzionario regionale che non ha mai camminato le nostre montagne abbia in mano il potere di estirparla a pastori e contadini. Non possiamo permettere che qualche sindaco di qualche comune di montagna, con la scusa di mettere a posto i bilanci comunali si possa permettere di stravolgere un territorio che non gli appartiene e cancellare un'economia ed una pratica culturale millenaria. E noi che viviamo tutti i giorni i nostri territori e li difendiamo da speculatori senza scrupoli siamo quelli che hanno meno voce in capitolo e spesso indicati come terroristi o talebani. Fino ad oggi i terroristi veri, i "talebani" li ho visto in giacca e cravatta. Noi non combattiamo una guerra solo contro la devastazione che la politica ha programmato scientificamente, ma anche contro le speculazioni ed i grossi capitali di cui la magistratura, finalmente, ha cominciato ad attenzionare. Poi dopo una lunghissima trattativa siamo risuciti ad intervenire e a portare il nostro contributo di lotta quotidiana concreta per difendere quella ruralità scritta su un libro che sarà sicuramente bellissimo e pieno di interventi e ragionamenti interessantissimi ma se letto e riposto in qualche polverosa libreria e non praticato quotidianamente resterà solo ed esclusivamente un libro; parole vuote.
Auspico che chiunque abbia preso una copia del libro lo legga e si impegni, per quanto è nelle proprie responsabilità sociali, culturali e politiche, affinchè quella ruralità sia affermata, difesa e custodita.

Pinuccio Fappiano

(by Nicola)

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