mercoledì 24 febbraio 2016

1 Cor 13, 4-8, il DDL Cirinnà e i preti (alcuni) che dicono no al compromesso sulle Unioni civili


«L’Amore è magnanimo, benevolo è l’Amore; non è invidioso, non si vanta, non si gonfia d'orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. L’Amore non avrà mai fine»
 1 Cor 13, 4-8

Siamo convinti che la storia dell’umanità non è mai stata portatrice di un solo modello di famiglia e tanto meno si fa garante di «una famiglia come voluta da Dio», dal momento che la Sacra Scrittura (Antico e Nuovo Testamento) non ne parlano, ma offrono a ciascuno la possibilità di vivere il dono dell’alleanza e dell’amore a perdere come segno e manifestazione del volto del Dio di Gesù Cristo. La famiglia osannata nei vari «Family Day» è un’astrazione, legata a una particolare cultura di particolari momenti storici, condizionata da sistemi e costumi sociali, economici e religiosi.
 
Noi, cittadini italiani e preti cattolici rispettosi della laicità dello Stato che difendiamo da ogni ingerenza indebita, ci appelliamo ai deputati e ai senatori del Parlamento che hanno ancora il senso della dignità e del dovere dello Stato, perché senza manovre di bassa lega, diano all’Italia una legge degna di uno Stato di Diritto, lasciando le valutazioni etiche alle coscienze dei singoli e trattando i propri cittadini da persone adulte e non da immaturi, decidendo delle loro scelte e della loro vita.

Noi affermiamo che se in Italia vi fosse anche una sola coppia di persone che convivono, i suoi componenti hanno il diritto di essere tutelati e garantiti non solo come singoli, ma anche come nucleo affettivo e familiare «senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali» (Costituzione Italiana Art. 3 § 2).
Affermiamo con la Costituzione, ancora non deformata e manomessa e identificandoci in essa, che «la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale» (Id., art. 2).

Paolo Farinella, prete (Genova) - Aldo Antonelli prete  (Avezzano, AQ) - Raffaele Garofalo, prete (Sulmona, AQ) - Michele Dosio, prete (Torino) - Pippo Anastasi, prete (Torino) - Giorgio De Capitani, prete (Milano) - Claudio Miglioranza, prete Castelfranco Veneto (TV)


(by Nicola)

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