martedì 11 agosto 2015

Gaeta. Dopo il traffico di pale eoliche destinazione Molise e Puglia, l’inchiesta conferma la fondatezza di certi sospetti per quanto riguarda presenze discutibili

 

Questo bel servizio di H24Notizie ci dà il quadro di una situazione  della quale si mormorava ,più o meno, da tempo, ma che non riusciva, fino a qualche tempo fa ,ad emergere in tutta la sua complessità ed interezza. Il problema, pur importante, di cui si è dibattuto a livello di opinione pubblica a Gaeta e nel circondario è stato più  quello dei traffici di materiali ferrosi.del pet coke e quant’altro riportato dalle cronache e che sarebbero anche alla base delle inchieste di Ilaria Alpi che non quello della gestione complessiva da parte dell’Autorità Portuale. Noi, pur non trascurando  quell’aspetto del problema Porto di Gaeta, abbiamo voluto, invece, incentrare la nostra attenzione, come d’altra parte era ovvio,essendo un’associazione antimafia e contro le illegaità,più sugli aspetti complessivi partendo da un esame attento sia delle dichiarazioni di Carmine Schiavone sulle presenze e sulle attività che ci sarebbero state in quello scalo che di quanto scritto dagli  ispettori del MEF nella famosa Relazione  di cui siamo venuti in possesso e che abbiamo pubblicato sul sito dell’Associazione Caponnetto. Non intendiamo assolutamente creare intralci al lavoro degli inquirenti e delle Procure che se ne stanno interessando, quelle di Cassino e Civitavecchia, anche perché  sappiamo della bravura  dei rispettivi Procuratori Capo, Auriemma ed Amendola, ed abbiamo, quindi, in essi il massimo della fiducia. Non possiamo, quindi, allo stato,che ringraziarli per quanto stanno facendo, loro ed i loro sostituti, certi che, finalmente, si potrà far chiarezza piena su  un mondo nel quale, a quanto sta emergendo,sembra che ci siano molte ombre. Sentiamo il dovere anche di ringraziare di cuore Francesco Furlan, l’autore dell’articolo di H24 Notizie che ora riportiamo, per la chiarezza e la completezza del lavoro da lui fatto.

(by Romano)

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