mercoledì 12 agosto 2015

Area di crisi

Riceviamo e pubblichiamo
 
Prot. nr. 9 del 10 .08 .2015

Lettera aperta agli amici falco e simpatizzanti.
L’opinione della nostra associazione in merito ad alcune scelta di interesse pubblico non sempre è concorde con le decisioni intraprese da organismi istituzionali competenti. La politica dovrebbe prestare più attenzioni alle reali concrete esigenze territoriali finalizzate al benessere generale, che porta fattivi benefici anche di stabilità economica, evitando spese che appaiono lontane da siffatti obiettivi.
Nella nostra Regione si chiude un ospedale in una zona fortemente disagiata, perché si dice che non possiamo permettercelo, ma si realizza una strada di 5,5 km al costo di circa 140 milioni di euro senza nemmeno sapere chi ci passerà. 25 milioni a km, ma si dice che sarà utile anche alla sede universitaria di Pesche, e non fa niente se non si investe nella ricerca e nel lavoro post universitario. La Regione Molise pare che abbia già speso ingenti somme per pagare i progettisti, e oggi chiede che sia dichiarata l’area di crisi. Ma se l’ Anas può, qui nel Molise, immaginare una simile, e completamente inutile, spesa, come si giustifica la dichiarazione di “area di crisi”? Si chiude la più grande azienda agroalimentare del centro sud, ma alle spalle dello stabilimento chiuso si realizza, senza alcuna razionale motivazione, una strada da 4 milioni di euro utilizzando fondi del Contratto d’ Area Molise Interno, finalizzati soprattutto alla creazione di posti di lavoro e non alle stranezze degli amministratori locali. La motivazione di una simile follia? Favorire la permanenza sul posto di un’azienda, la Solagrital, ormai in liquidazione coatta amministrativa, praticamente scomparsa.
Considerando altresì che le suddette strutture vanno a modificare un assetto territoriale con ripercussioni anche di carattere ambientale, è da chiedersi, sono necessarie? A chi servono? Creano occupazione?
Qualcuno ha una risposta per le migliaia di molisani che hanno perso il lavoro per mancanza di fondi e oggi vedono bruciare milioni di euro in queste follie? Possiamo sperare che almeno i circa 140 milioni per il lotto zero di Isernia e i 4 milioni di euro del terzo protocollo aggiuntivo del Contratto d’ Area Molise Interno siano indirizzati verso impieghi utili? O dobbiamo rassegnarci ad una insensata devastazione della nostra terra? Non è possibile che nella nostra Regione si possa realizzare una strada di 5,5 chilometri, assolutamente inutile, gettando al vento una somma pari a circa la metà dell’enorme debito sanitario accumulato negli anni. Insomma, è ora che nel Molise si cominci seriamente a verificare se le istruttorie per opere gravanti sulla finanzia pubblica sono svolte in maniera opportuna, se, essendo ormai risalenti ad anni addietro, hanno mantenuto quella attualità necessaria, se vi sono concreti benefici per i cittadini e non solo per progettisti ed imprese. Altrimenti questa Regione non si risolleverà mai. Una strada di quella dimensione, costruita nel nulla, in un territorio a vocazione agricola, in una fase di piena deindustrializzazione, appare più l’ennesimo sperpero di denaro pubblico che un investimento per il futuro.
Non occorre essere premio Nobel per l’economia per accorgersi che un’opera di siffatto genere - da queste parti, di questi tempi - è palesemente inutile.

Bojano, 10.08.2015
 
PER IL DIRETTIVO IL PRESIDENTE ASSOCIAZIONE FALCO
 
(by Nicola)

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