venerdì 27 febbraio 2015

Isernia e la P3

Riceviamo e pubblichiamo

Il Pcl Molise in merito al convegno sui pentiti di giustizia di oggi presso l’ITIS di Isernia, esprime il proprio apprezzamento per la buona fede del giornalista Paolo De Chiara nel porre all’attenzione pubblica la lotta contro la mafia.
Come è noto siamo stati sempre in prima fila nella lotta, anche con le sue modestissime forze, e nella denuncia politica, contro il capitalismo mafioso che da tanti anni agisce nella nostra regione mediante il riciclaggio di denaro nel mondo nella finanza locale o mediante la speculazione edilizia o ancora mediante il traffico illecito dei rifiuti e attraverso gli abusi del potere pubblico locale.
Ma prendiamo le distanze dagli esponenti della Procura locale, che da un lato si costruiscono l’immagine di “antimafia” in tali convegni, ma che di fatto “esprimono linee interpretative” da noi valutate di accanimento contro chi, nella nostra realtà, esprime la libera opposizione politica e la lotta sociale, contro i misfatti sociali ed ambientali, che per converso rimangono impuniti. Per non parlare di decisioni giuridicamente assurde, che elencheremo pubblicamente. Ve ne sono tanti di esempi locali che abbiamo già posto all’attenzione pubblica in tal senso.
Fatta eccezione, lo ribadiamo, di alcuni magistrati locali che individualmente stimiamo perché svolgono il proprio lavoro, non solo dimostrando grande capacità professionale, ma cercando comunque di tutelare la parte più debole della società e soprattutto senza accanirsi contro gli antagonisti del potere, quale eccezione soggettiva rispetto alla oggettiva natura di classe della giustizia.
Ad esempio: che fine hanno fatto le inchieste sul traffico illecito dei rifiuti che secondo le attendibili rivelazioni di Schiavone avevano coinvolto anche la provincia di Isernia ?
E tanto per citare un altro esempio.
Da Il Fatto Quotidiano del 23 luglio 2010, che si cita per tutti gli altri giornali nazionali, articolo dal titolo: Giudici amati dalla P3. Al vaglio le attenzioni della 'loggia' su alcune procure”. Estratto di alcuni passaggi:
«“Alla nomina del Procuratore di Isernia, Lombardi dedica altre telefonate: il 2 febbraio 2010 parlando con la dottoressa Di Santo, segretaria di Cosimo Ferri, ecco che il presunto membro della P3 ritorna sulla questione: “Chissà se hanno fatto pure il pubblico ministero di Isernia?”. Di Santo: “Aspe’ chi ti interessava? Me l’avevi detto”. Lombardi: “Paolo Albano che sta a Caserta è pure un amico!” Dopo due ore Di Santo comunica la buona notizia: “Ho chiesto proprio a Cosimo di Albano … m’ha detto che non ci dovrebbero essere problemi“… Una raccomandazione all’insaputa dell’interessato? Possibile. Albano non è indagato, né destinatario di provvedimenti disciplinari. Una cosa è certa, alla fine Albano vince a Isernia e Izzo a Nocera. Ma c’è un altro dato importante: Isernia può sembrare un ufficio non di prima linea, ma non è così. Non adesso: negli uffici della Procura c’è almeno un fascicolo che riguarda la cricca, quello aperto sui lavori dell’Auditorium, una delle opere previste per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Nel 2015 l’inchiesta sullo “scandalo dell’auditorium”, per quanto riguarda la base isernina, è stata archiviata, cioè considerata dalla Procura di Isernia neanche meritevole di un processo. Né si conosce l’esito dell’esposto del PCL Molise in merito all’appalto dell’auditorium, poiché nessun avviso è stato ricevuto per esercitare l’opposizione alla richiesta di archiviazione sebbene richiesto ai sensi dell’art.410 c.p.p. Ovviamente saranno gli organi preposti a stabilire se vi fossero delle responsabilità da parte di Albano o di Scioli dal punto di vista penale, civile e disciplinare, a fronte dell’esposto che come PCL MOLISE ci accingiamo a produrre contro i suddetti, a tutela legale del diritto alla libertà politica messo sotto attacco dalla Procura di Isernia.
Quel che però ci interessa, lo ribadiamo, non è l’aspetto giudiziario, ma l’aspetto sociale e politico che emerge da tali fatti, in quanto disvelatori della natura di classe dello stato e dei suoi apparati repressivi, della sostanziale identità tra mafia e sistema del capitale,

26/02/2015        IL COORDINATORE Tiziano Di Clemente

(by Nicola)

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