mercoledì 7 gennaio 2015

Per una "pinacoteca regionale"

Riceviamo e pubblichiamo

CULTURA IN MAGAZZINI

Nel 2004, il Senatore Augusto Massa, allora Sindaco di Campobasso, in presentazione al catalogo: “ Museo d’Arte Contemporanea” relativo ad una straordinaria donazione al Comune di Campobasso, da parte del molisano Prof. Mariangelo Zappitelli, apprezzato artista in Italia ed all’estero, così si espresse: “….Trovarsi di fronte ad un gesto di così alto valore etico e morale…. conforta alquanto specialmente chi ha ricevuto un mandato popolare per esercitare responsabilità pubbliche.” Impossibile non essere d’accordo, soprattutto sfogliando i nomi delle circa duecento opere donate. Solo per darne idea, ricordo alcuni più noti: Attardi, Cagli, Calabria, Ceroli, Dorazio,Fazzini, Franzese, Gentilini, Guttuso, Maccari, Montanarini, Purificato, Schifano, Sughi, Turcato, Vespignani. Ancor più grave, per il mancato allestimento museale riguardante l’acquisto, da parte della Provincia, della cosidetta “collezione ottocentesca Eliseo”. All’artista e collezionista, “Don Peppino Eliseo“, mi lega il ricordo di una indimenticabile frequentazione che mi indusse a presentargli il grande pittore-scultore napoletano, Ciccio Capasso, allievo del nostro Venditti, a cui affidò la realizzazione della pregevole scultura in bronzo della Nike, che oggi impreziosisce la sua tomba. Tornando al tema, a chi le colpe dell’immobilismo culturale che ci attanaglia da generazioni?; certo, non solo ai politici che si sono avvicendati ed a quelli attuali, ma a tutti noi che avendo sensibilità culturali, per incidere, spronare e rivendicare un ruolo non subalterno, siamo rimasti alle denunce di pseudo cultura salottiera. La stampa locale tutta o quasi, a parte sporadiche denunce, non può certo tirarsi fuori, da questo mea culpa generale tenendo conto il ruolo fondamentale affidatogli, per sollecitare la crescita della società che vorrebbe rappresentare. A questo punto, guardando avanti, dopo aver atteso quarant’anni, ne parlavamo anche con Gino Marotta in occasione della storica mostra di Abele Valerio, a Ferrazzano, rivolgo un accorato appello a tutti coloro che, in veste istituzionale e non, hanno sempre manifestato interesse, per queste tematiche, affinchè si adoperino per l’istituzione di una Pinacoteca regionale in cui possano trovare spazio anche tutte le nostre vere eccellenze, ben evidenziate attraverso le nuove ricerche di Dante Gentile Lorusso. Oggi gli spazi, da destinare allo scopo, abbondano tanto da non rappresentare più il solito alibi, per giustificare l’immobilismo; purchè si dialoghi, tra le istituzioni, facendo prevalere il bene comune. E per non chiudere in negativo, sento il dovere di segnalare l’ottimo nuovo ed ampliato allestimento del Museo Sannitico di Campobasso. Troppo spesso dimentichiamo che, in ogni luogo, si può far bene; purchè vi sia competenza e passione.

Michele Carroccia

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