venerdì 31 ottobre 2014
EOLICO IN MOLISE ANCORA UN RINVIO ALL’OMBRA DI UNA BUONA NOTIZIA!
Ancora un nulla di fatto per l’eolico di Montecilfone. A deciderlo questa volta non ci sono (almeno apparentemente) motivi legati a giochetti oscuri. Infatti, la seduta della conferenza di servizio indetta per questa mattina, non si è svolta a causa dell’impegno della dirigente (RUP) presso altro tavolo (parrebbe quello delle biomasse di Campochiaro), rimandando così una (si spera) finale determinazione per il prossimo 20 novembre. Staremo a vedere e soprattutto a vigilare, ci saremo anche in quella data. Ma la mattinata ci ha regalato uno spaccato di pareri tecnici inaspettati e lusinghieri. Infatti, nella stessa mattinata, si è discussa la posizione dell’impianto eolico (sempre selvaggio) di Montorio nei Frentani, facendo registrare due pareri negativi (quello dell’amministrazione comuale e quello del MiBAC) che hanno di fatto costretto alla ritirata chi chiedeva la realizzazione della centrale, una delle tante, spesso oscure, società dell’affare del vento. Bene così! Per completezza di informazione, sempre il 20 novembre, sarà discussa anche la richiesta per l’istallazione di una odiosa centrale eolica a Campomarino. E noi seguiremo passo, passo, anche quella! Saremo presenti altresì alla conferenza di servizio indettaper il 18 dicembre che dovrà decidere delle sorti della centrale, sempre eolica, prevista nei territori di Limosano, Sant’Angelo Limosano e San Biase. Capite che guerra?! Capite che orrore?! Capite che scempio si prospetta per questa regione già ampiamente martoriata?! Non lo permetteremo! E se poi a tutto questo ci aggiungiamo le due centrali a biomasse di Campochiaro da uno e cinque MW e, soprattutto, quella in via di discussione di Mafalda di cinquanta MW (!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!), si capirà ancora di più quale sarà il futuro di questa terra! Questa la cronaca per il momento in attesa di far pervenire al presidente Frattura una nostra ufficiale richiesta di incontro per definire un calendario di tavoli propedeuduci alla stesura di un piano energetico regionale in mancanza del quale il Molise sarà (come già lo è) preda di speculatori e affaristi di ogni genere. Per ultimo ma non ultimo, stiamo organizzando per i prossimi giorni, la terza assemblea generale del Comitato contro le Camorre (forte delle numerose adesioni di associazioni, enti ed amministrazioni) con tutti gli aderenti e tutte le associazioni e comitati sparsi sul territorio, per stabilire nuove ed incisive forme di lotta tese a scongiurare l’istallazioni delle tante centrali, compreso quelle fotovoltaiche selvagge e per ridiscutere della nostra salute messa a repentaglio dal pericolisissimo problema dei rifiuti pericolosi e tossici che come saprete è più grave di come si poteva immaginare. Vi terremo comunque costantemente informati. La lotta non si ferma, non temiamo intimidazioni e soprusi di qualsuasi natura!
Isernia, 30 ottobre 2014
Emilio Izzo
*Il presente comunicato vale anche come comunicazione ai competenti organi di p.s.
(by Nicola)
giovedì 30 ottobre 2014
Conferenza dei servizi
Parere negativo per la realizzazione e l'ampliamento dei parchi eolici molisani dei quali si é discusso oggi.
Però l'Europa...
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10/29/clima-ambientalisti-delusi-obiettivi-ue-governo-non-fatto-abbastanza/1178715/
(by Nicola)
Però l'Europa...
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10/29/clima-ambientalisti-delusi-obiettivi-ue-governo-non-fatto-abbastanza/1178715/
(by Nicola)
L'OML oggi alle 10:30 alla conferenza di servizio su eolico a Montecilfone
A TUTTI GLI ORGANI DI INFORMAZIONE - LORO SEDI
QUI SI BARA 2!* (ancora sull’eolico di Montecilfone)
Come si ricorderà, lo scorso 22 ottobre si è tenuta una strana conferenza di servizio sulla questione eolico di Montecilfone, anzi, come si ricorderà, non si è tenuta! Strana la convocazione, visto che più di tre mesi prima tutto era stato deciso con una bocciatura per la centrale eolica ed il rinvio alla presidenza del Consiglio dei Ministri per la decisione finale. Ancora più strana la decisione di rinviare la conferenza a causa dell’assenza del direttore dei beni culturali Famiglietti. Ma se della prima stranezza una motivazione seppur debole è stata data dal dirigente in carica presso l’assessorato all’energia (dirigente che, come si diceva, ha sostituito il traghettato Tamburrro) e cioè la nescessità di ripercorrere con gli interessati i passaggi fondamentali del verbale della precedente conferenza, della seconda (stranezza) restiamo esterrefatti. Infatti, si è rimandato il tutto semplicemente perché il direttore Famiglietti non era presente ed ha imposto il rinvio! Più che lecito si penserà, una conferenza senza una pedina fondamentale non avrebbe senso. Lo sarebbe se il direttore Famiglietti avesse avuto in animo di modificare la sua posizione (parere negativo ndr), invece, purtroppo, il Famiglietti ha ribadito integralmente il suo parere! A chi giova tutto ciò?! Un dirigente capriccioso che preferisce far spendere soldi pubblici e tempo prezioso ad un sacco di persone pur di dare sfogo alla sua vanità e prepotenza. E così, senza motivo serio, ci si ritrova di nuovo domani 30 ottobre alle ore 10.30 presso l’assessorato all’energia della regione Molise a Colle delle Api a Campobasso, per cercare di capire questa pantomima dove ci vuole portare. Ovviamente noi ci saremo per tenere informata l’opinione pubblica e la stampa. E mentre scriviamo, un nuovo elemento da procura della repubblica sbuca all’orizzonte! I più fortunati domani sapranno! Ma la premessa è che siamo messi proprio male.
A breve partirà da parte del Comitato scrivente e degli aderenti una richiesta formale al presidente Frattura per ottenere una convocazione utile a stabilire un’agenda che possa portarci alla formulazione di un Piano Energetico regionale resosi ormai imprescindibile, visti i disastri che si stanno perpetrando in mancanza di esso. Vero presidente?!
Isernia, 29 ottobre 2014
Emilio Izzo
*Il presente comunicato vale anche come comunicazione ai competenti organi di p.s.
(by Nicola)
SS (Strada Sconsigliata) 87
Riceviamo e pubblichiamo
Agli
Enti in Elenco - Loro Sedi
Il.mo
Sig. Sindaco del Comune di Ripalimosani
Il.mo
Sig. Prefetto di Campobasso
Il.mo
Sig. Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
Procura
presso Il Tribunale di Campobasso
Corte
dei Conti di Campobasso
ANAS
S.p.A. Direzione del Molise
Oggetto:
Strada Statale 87 (Km
IV - V
). Richiesta
impianto
145
146
di illuminazione e
marciapiede.
PREMESSO CHE
1-
da diversi anni nel tratto di strada statale in oggetto il
traffico di mezzi pesanti è
aumentato a dismisura, sia per
l’esistenza della Zona Industriale, sia per la vicinanza
dell’accesso alla tangenziale;
2
– nel tratto di strada statale indicata, mancano:
-
impianto di illuminazione,
-
marciapiede;
3-
il limite di velocità (50
km/h) non è
da tutti gli automobilisti rispettato;
4-
lo scrivente é costretto ad uscire/rientrare da/a casa, di sera,
munito di torcia elettrica per scongiurare di essere investito, tutto
ciò premesso
CHIEDE
ai
Soggetti in indirizzo, in quanto alle Loro specifiche
competenze, di porre fine a tale situazione di pericolo e
di
adottare e con la massima urgenza,
tutte
le procedure necessarie ALLA tutela e l’incolumità PROPRIA, dei
cittadini residenti E DEGLI AUTOMOBILISTI STESSI.
Certo
di quanto sopra, resta in attesa di comunicazioni al riguardo entro e
non oltre i termini di Legge.
Lettera firmata
(by Nicola)
mercoledì 29 ottobre 2014
COMUNICATO STAMPA su adesione a campagna nazionale «Blocca lo sblocca-Italia»
In adesione alla
campagna nazionale "Blocca lo Sblocca-Italia", mercoledì 29 ottobre
alle ore 9:15 presso
L'Aula Tesi della Facoltà di Scienze politiche dell'Università degli Studi di
Teramo il Direttivo dell'Associazione
LEM-Italia (Lingue d'Europa e del Mediterraneo), di concerto con Cittadinanzattiva Abruzzo, Associazione Demos e Associazione Bambun per la ricerca
demoetnoantropologica e visuale, terrà
una conferenza stampa per annunciare
le azioni che saranno messe in campo dal corrente mese di novembre fino alla
fine di maggio 2015 per contribuire a emendare in particolare gli artt. 35, 36,
37 e 38 del Decreto "Sblocca-Italia" allo scopo di eliminare da tale Decreto qualsiasi
attività inquinante o distruttiva dell'ambiente ed impedire che i cittadini e
la governance locale siano esclusi dalla
partecipazione democratica alle decisioni riguardanti l'uso del
territorio. LEM-Italia, Cittadinanzattiva Abruzzo, Demos e
Bambun dichiarano il loro fermo impegno nel denunciare qualsiasi attentato ai
beni comuni fondamentali e qualsiasi forma di violenza perpetrata ai danni del
nostro territorio
regionale già estremamente fiaccato da anni di sfruttamento predatorio.
Tali azioni di contrasto, collocate nella più ampia cornice
delle iniziative che hanno aderito al programma del Forum nazionale dei
movimenti per l'acqua pubblica, saranno accompagnate da proposte edificanti per contribuire a migliorare la qualità della vita delle
comunità attraverso l'accrescimento della consapevolezza dei nostri patrimoni
materiali e immateriali e un'apertura e un confronto con realtà e voci
portatrici di alternative di pensiero e di visione. Il calendario di tali
proposte (una decina di appuntamenti tra incontri, conferenze, seminari,
presentazioni di libri) prenderà avvio il
4 novembre ore 16:30 con la proiezione del film Mattino (2014) di Dino Viani presso l'Aula tesi della Facoltà
di Scienze politiche dell'Università di Teramo e culminerà nelle giornate del
19, 20, 21, 22 e 23 maggio 2015 in occasione del Primo Congresso mondiale dei diritti linguistici, che
l'Associazione LEM-Italia sta organizzando in collaborazione con l'Académie
Internationale de Droit Linguistique di Montréal e l'Università degli Studi di
Teramo e che vedrà la partecipazione di oltre 150 studiosi provenienti da 28
paesi distribuiti sui cinque continenti.
---Breve descrizione dei promotori---
L'Associazione
LEM-Italia, fondata nel 2008 e antenna
italiana del progetto internazionale LEM, opera a livello scientifico e
culturale per difendere la diversità linguistico-culturale e l'integrità
ambientale dei territori, occupandosi di ricerca, formazione, divulgazione ed
edizione scientifica. Il Centro studi Sociolingua, insediato presso
l'Università degli Studi di Teramo dalla primavera 2014, è una mediateca sulle
lingue regionali, locali e minoritarie e un polo formativo per sensibilizzare
gli studenti dell'ateneo teramano e di altre università ai valori, tra gli
altri, di diversità e lealtà linguistico-culturale, sovranità popolare ed
economia ed ecologia di prossimità.
Cittadinanzattiva è un movimento di partecipazione civica fondato nel 1978, che opera in
Italia e in Europa per la promozione e la tutela dei diritti dei cittadini e
dei consumatori, e che ha fatto della cittadinanza attiva la propria missione. L'obiettivo è far sì che
i cittadini abbiano voce ed esercitino poteri e responsabilità in tutte quelle
situazioni in cui i loro diritti non vengono riconosciuti, sono violati o
disattesi. Compito di
Cittadinanzattiva è anche quello di denunciare soprusi e inadempienze,
lavorando per prevenirne il ripetersi mediante il cambiamento della realtà, la
modifica dei comportamenti, la promozione di nuove politiche, l'applicazione
delle leggi e del diritto.
L'Associazione DEMOS fondata nel 2011, svolge da anni attività di
divulgazione e di conoscenza dei temi della democrazia partecipativa e
deliberativa, la sovranità popolare, lo sviluppo sostenibile e la tutela e
valorizzazione dei beni comuni in tutto il territorio della Regione Abruzzo. Ha
organizzato convegni nazionali, pubblicato ricerche, realizzato esperienze
concrete di democrazia partecipativa nei comuni che si sono orientati in questo
senso, corsi, seminari e dibattiti.
L'Associazione Culturale Bambun - per la ricerca demoetnoantropologica
e visuale, fondata nel 2008, ha per missione la ricerca nel campo delle
discipline demoetnoantropologiche e del multimediale, il sostegno alla trasmissione del sapere e della memoria fra le
generazioni, con particolare attenzione alle comunità residenti nei territori
attraversati dalla catena del Gran Sasso d’Italia, dai Monti della Laga, dai
Monti Gemelli.
Contatto:
Giovanni Agresti
Università di Teramo e Associazione LEM-Italia
giagresti@yahoo.it
+39 3478107634
Presentazione
del ciclo di incontri: «In difesa dei beni comuni. Qualità della cultura,
cultura della qualità»
Programma
del periodo novembre-dicembre
1) lunedì 3 novembre
UniTE, ore 16:30
Le mani sulla terra:
la schiavitù globale
Incontro con Daniel Pascual Hernández (Guatemala),
coordinatore del Comité de Unidad Campesina
2) martedì 4 novembre
UniTE, ore 16:30
L'impegno civile tra
arte e comunicazione.
Incontro con Dino Viani e proiezione del film Mattino (2014)
3) giovedì 13
novembre UniTE, ore 15:30-17:30
Lealtà linguistica e
lealtà territoriale. Perché difendere la sovranità linguistica di una comunità
Incontro con Josep Maria Nadal e Francesc Feliu Torrent,
Università di Girona
4) martedì 2 dicembre
UniTE, ore 16:30
La raccolta della
memoria come argine alla desertificazione del territorio
Presentazione del CD "Abruzzo 6", a cura di
Gianfranco Spitilli (coll. Tramontana sonora, 2)
5) mercoledì 10
dicembre UniTE, 16:30
Far conoscere il
valore della diversità linguistica e culturale
Presentazione dell'opera 99
domande su Diversità linguistica e diritti linguistici, a cura di Giovanni
Agresti
(by Nicola)
Per chi suonano le campane?
“Un nuovo Comune per uscire dalla crisi”
http://www.termolionline.it/165715/comune-per-uscire-dalla-crisi-lidea-attac-italia/
Info: nuovocomune@outlook.com
(by Nicola)
http://www.termolionline.it/165715/comune-per-uscire-dalla-crisi-lidea-attac-italia/
Info: nuovocomune@outlook.com
(by Nicola)
martedì 28 ottobre 2014
Appello alle Associazioni di volontariato del Molise
In mattinata ci siamo recati a Campochiaro.
C'é bisogno di una mano!
Nello specifico organizzare turni (dalle 8 alle 11 del mattino) per consentire il meritato riposo a quanti - donne in particolare - impegnati nella lotta contro la costruzione della centrale a biomasse.
Attendiamo fiduciosi la vosta adesione.
Info: 388.900 31 51
(by Nicola)
La Legge (NON) é uguale per tutti
L'ordinanza della Corte d'assise di Palermo sulla richiesta del legale
di Riina delimita lo spazio di manovra di pm e avvocati.
Il Quirinale
potrà negare la "disponibilità" a rispondere e i giudici potranno solo
"prenderne atto."
(by Nicola)
Carne da... mattone!
Usa
il solito modo disinvolto da “uno di noi”, il presidente Renzi,
raccontando il nuovo decreto. E sceglie parole semplici che arrivano
a segno, come il titolo.
Sblocca-Italia.
Ma
questo film l’abbiamo già visto, e non ha un lieto fine.
Comincia
con il classificare una situazione di ordinaria complessità, da
affrontare ogni giorno con gli strumenti dell’analisi e della
pianificazione, come un’“emergenza” che richiede provvedimenti
“straordinari” e soprattutto “urgenti”.
“Misure
urgenti in materia di porti e aeroporti”, “Misure urgenti per le
imprese”, “Misure urgenti in materia ambientale”, “Misure
urgenti in materia di energia”.
E
lo slogan “tempi più rapidi” è il primo passepartout
da cui discendono
tutti gli altri. Intanto perché permette di comprimere il periodo
necessario ad effettuare tutte le verifiche preliminari per prendere
decisioni circostanziate:
“da
adottarsi entro sessanta giorni… deve esprimersi improrogabilmente
entro trenta giorni… entro il termine perentorio… decorsi
inutilmente sessanta giorni…”, con un crescendo di misure
“punitive” per i ritardatari:
dal
silenzio/assenso (una vera manna per chi non vuole assumersi
responsabilità), alla rimessa della decisione a qualcun
altro. Segue il secondo “gradino”: “la semplificazione burocratica”.
“Ho
ricevuto 1.617 mail dai sindaci, con tre richieste…
La
terza: ‘aiutami perché ho una Sovrintendenza che mi crea
problemi’. Noi ci prendiamo un impegno, non a dargli ragione, ma a
convocare i soggetti interessati…” (Matteo
Renzi, conferenza di presentazione dello Sblocca-Italia del 29 agosto
2014).
Certo
dell’appoggio popolare, il presidente lancia l’offensiva contro i
soggetti pubblici preposti alla pianificazione, alla tutela e ai
controlli, che considera un ostacolo alle decisioni rapide e
operative, inserendo qua e là la supplenza di
un soggetto di grado superiore o di un “commissario”, che non
deve più subire i lacci e lacciuoli imposti dalle istituzioni e che
può aggirare molte regole poste a difesa del bene e dei beni
pubblici. Anziché rendere le norme più efficaci e l’amministrazione
più efficiente, si aggirano le regole e si riduce il perimetro della
gestione democratica delle decisioni: “Qualora alla conferenza dei
servizi il rappresentante di un’amministrazione invitata sia
risultato assente, o, comunque, non dotato di adeguato potere di
rappresentanza, la conferenza delibera prescindendo dalla sua
presenza…” (Decreto Sblocca-Italia articolo 1 comma 4).
Il
terzo atto è lo spostamento sul soggetto privato di tutta una serie
di prerogative che dovrebbero restare saldamente in capo
all’amministrazione pubblica. Con risultati che restano tutti da
dimostrare sul piano dell’efficienza, ma che sono già ampiamente
dimostrati su quello della totale
inopportunità: l’iniziativa privata, forzatamente “random”
perché non muove da una visione organica generale
ma dalla logica del profitto particolare, diventa così la regola,
mentre la pianificazione del territorio e la regia pubblica delle
trasformazioni, l’eccezione. Con un ulteriore smantellamento della
(già scarsa) vigilanza sui lavori da parte di chi dovrebbe
rappresentare l’interesse collettivo,
sostituita da sempre più estese “autocertificazioni”,
“attestazioni di professionisti”, e addirittura “autocontrolli”,
come quello dell’archeologia preventiva.
E
i privati fanno il loro ingresso perfino nelle conferenze dei
servizi, “alla pari” con gli enti che devono dare pareri sulle
loro proposte…
Completano
il quadro due sciagurati “effetti collaterali”, niente affatto
casuali: la sempre più residuale partecipazione dei cittadini ai
processi di trasformazione del territorio, e la mancanza di
trasparenza su quanto si va decidendo.
Avere tempi contingentati e il commissario dietro l’angolo, è
un’ottima scusa per togliersi dai piedi una gestione allargata dei
cambiamenti, basata sul confronto tra le amministrazione locali e le
realtà territoriali. E le deroghe ad
hoc e i privilegi
commissariali impediscono anche il controllo democratico delle
procedure.
Come
veda il presidente Renzi il ruolo e il contributo dei cittadini alla
“città pubblica”, lo si evince dall’articolo 24, chiamato
pomposamente “Misure di agevolazione della partecipazione delle
comunità locali in materia di tutela
e valorizzazione del territorio”. Ebbene, la “partecipazione”
consiste in un’attività di “pulizia, manutenzione, abbellimento
di aree verdi”, praticamente un modo di risparmiare sul bilancio
comunale, e le “misure di agevolazione” sono uno sconto sulle
tasse.
Triste
e significativa metafora di una filosofia che riducela
vita collettiva a una somma di esistenze individuali.
Non
più una comunità che si fa carico del proprio territorio (come
invece sta accadendo spontaneamente ovunque), in una prospettiva più
ampia di proposte e soluzioni per migliorare la vita del quartiere,
ma solo “singoli” che si occupano del decoro del proprio
“habitat”, in base a uno scambio/vantaggio meramente economico.
E
questo la dice lunga su quanto questo governo sia sideralmente
lontano dalla Costituzione italiana, dalla tradizione del “popolo
della Sinistra” e anche dalla gente comune. Perché le persone
hanno a cuore il proprio territorio: anche in questo momento di
difficoltà, anche nei quartieri un tempo dignitosi dove si affaccia
la povertà, anche nelle periferie dove la povertà è sempre più
tangibile. Arrancano, ma sono ancora capaci di reagire per impedire
le speculazioni, per proteggere gli alberi, per difendere quei
“coccetti” che ostacolano il “rilancio dell’edilizia”. Sono
uomini e donne che rifiutano “d’istinto”
la visione del proprio spazio di vita come merce da sfruttare. Perché
difendere il proprio territorio e la sua bellezza è difendere se
stessi, la propria dignità.
E
conservare ancora il senso di appartenenza a una comunità.
Questa
è un’Italia che esiste e resiste ancora, e che allo “sblocca”
preferisce il “prendersi cura”.
Anna Maria Bianchi
(by Nicola)
lunedì 27 ottobre 2014
domenica 26 ottobre 2014
Il Molise "ad alto rischio" e la morte del "cigno verde"
La morte del "cigno verde"
Caro Matese,
in questo contesto di allarme ambientale in molti si chiedono per quale motivo proprio noi, che da trent’anni ormai siamo in prima linea per difenderti e valorizzarti con l’istituzione di un parco, non ci siamo fatti vivi al presidio contro le ormai famigerate centrali a biomasse. Tu già sapevi, e senz’altro non ti sei meravigliato, che da sempre siamo favorevoli alla realizzazione degli impianti alimentati con fonti energetiche RINNOVABILI (eolico, fotovoltaico o biomasse che siano). Lo siamo sempre stati e lo siamo ancora, convinti che solo con lo sviluppo di queste fonti di energia e la riduzione dell’uso dei combustibili fossili si può sperare di contrastare efficacemente il cambiamento climatico in atto. In particolare le biomasse sono da considerare una delle fonti energetiche più importanti per il raggiungimento in Italia degli obiettivi di riduzione dei gas serra fissati dall’Unione Europea.
Le biomasse inoltre rappresentano una grande opportunità per l’agricoltura e l’ambiente, anche perchè concorrono all’integrazione del reddito agricolo, alla valorizzazione dei suoi sottoprodotti che altrimenti sarebbero trattati come rifiuti tout court. Non siamo però per la produzione di energia ad ogni costo e dovunque, come sappiamo che esistono differenze importanti sui rischi nell’impiego delle diverse fonti di energia (per esempio tra il cippato e la pollina). È per questo che non ci siamo schierati per il no senza se e senza ma ed è per questo chiediamo (da sempre) che la Regione metta mano alla propria normativa in materia e si doti di un piano energetico.Vedi, caro Matese, purtroppo, ti sei ritrovato in una famiglia dove per troppi anni un padre distratto ha trascurato i propri figli e non si è minimamente preoccupato di stabilire delle efficaci regole di comportamento che potessero renderli forti, mettendoli al riparo da attacchi esterni, anche da coloro che nel proprio camino bruciano qualsiasi cosa e usano anche pellet di dubbia provenienza, da chi sversa nel Biferno e non solo nel Biferno, con scarichi abusivi, da chi abbandona rifiuti ingombranti, da chi ha costruito selvaggiamente e da chi ti ha violato e ferito scavandoti fino nel profondo per estrarre materiale da costruzione.
Per troppi anni coloro che avrebbero dovuto ripararti da tutto questo non l’hanno mai fatto, ora un’intera popolazione scende in campo e si mobilita; questo è un buon segno, ma adesso è ora di passare dalla “protesta contro” alla protesta corale perchè la Regione vari finalmente norme efficaci di programmazione del territorio e in materia di produzione di energia, che definisca le possibilità di localizzazione, le tipologie di impianti e i livelli di produzione in ordine alla riduzione delle emissioni di gas serra secondo gli obiettivi europei. Per troppo tempo la Regione ha colpevolmente evitato questi passi, giustificando le preoccupazioni dei cittadini.Certo, caro Matese, fa specie notare tra quanti ora protestano, la presenza di chi in passato poteva operare e non ha operato, oppure, addirittura, si è dato da fare attivamente per la realizzazione di quegli impianti che ora dice di non volere. Sarà un caso ma spesso sono le stesse persone che hanno preferito speculare e fare affari su iniziative industriali inquinanti e fallimentari sul piano economico, ma vantaggiose per pochi, lasciando morire intere comunità, condannandole alla marginalità e allo spopolamento e che non hanno mai mosso un dito per la tua difesa, per promuovere le tue ricchezze e le tue bellezze.
Per questo siamo convinti (da sempre) che solo una politica di sviluppo basata sulla tutela del territorio possa garantire un futuro alle nostre comunità, e per questo chiediamo (da sempre) l’istituzione di quel Parco del Matese, che pure tanti cittadini chiedono da anni e che segna il confine tra il disordine, l’oblio, la marginalità, lo spopolamento, la disoccupazione e la bellezza, la tutela, la valorizzazione, la conservazione, lo sviluppo sostenibile e l’orgoglio e l’emozione di condividere con il mondo intero i tuoi profumi, i tuoi sapori, la tua cultura.
Legambiente Molise
sabato 25 ottobre 2014
La costa dei fuochi
Falò alla diossina sulla costa. All’imbrunire spazzatura incendiata e fumo acre.
http://www.primonumero.it/attualita/primopiano/articolo.php?id=17885
(by Nicola)
venerdì 24 ottobre 2014
giovedì 23 ottobre 2014
Dialoghi sulle mafie
La globalizzazione ha esaltato la capacità adattiva delle mafie che hanno reagito, al mutare delle condizioni istituzionali, economiche e sociali metabolizzando gli elementi di novità senza alterare il proprio substrato culturale. Le mafie hanno integrato, elaborato e riadattato i modelli tradizionali con l’avanzare della società dei consumi e delle comunicazioni di massa.
L’adattabilità, che ha consentito la loro affermazione nel lungo periodo, può essere paragonata al movimento di un pendolo che oscilla tra arcaismo e modernità: le peculiarità di una fase storica sono state trasportate in quella successiva, realizzando una coesistenza di permanenze e trasformazioni che amalgamano innovazione e conservazione.
Esponenti dell’accademia, della magistratura, delle istituzioni, della politica, dell’economia, delle forze di polizia, del volontariato, del mondo della cultura italiani e stranieri si confronteranno a Napoli per conoscere e riflettere sui nuovi scenari della “globalizzazione mafiosa”
(by Nicola)
mercoledì 22 ottobre 2014
LETTERA APERTA : COMUNITA’ MONTANE, CESSANO DEFINITIVAMENTE IL 31 DICEMBRE 2014?
Riceviamo e pubblichiamo
Caro Presidente Paolo Di Laura Frattura,
mi permetto di ricordarTi che il 31/12/2014 scade l’ ennesima proroga della gestione commissariale delle già soppresse Comunità Montane del Molise.
Manca poco tempo a tale scadenza e, quindi,è opportuno sollecitare i Commissari affinchè provvedano, senza indugi, alla liquidazione definitiva di questi enti locali.
Per favore, fai cessare questa assurda situazione che suona come beffa e dispregio ai veri, seri problemi che il Molise soffre da anni.
Questa Regione non può più permettersi di mantenere ancora in vita strutture pubbliche già soppresse e che, sicuramente, rientrano nel novero di tutti quei sprechi che lo stesso Capo del Governo Matteo Renzi , giustamente,vi dice di tagliare.
Cordialmente.
Albino Iacovone
Ex Sindaco e Consigliere della C.M.”Alto Molise” di Agnone
(by Nicola)
I bari (dell'eolico in Molise)
A
TUTTI GLI ORGANI DI INFORMAZIONE
LORO
SEDI
QUI
SI BARA!*
(ancora
sull’eolico di Montecilfone)
Come
si ricorderà, nel giugno scorso, presso l’Assessorato alle Energie
della regione Molise, alla presenza del presidente della commissione
competente dott. Riccardo Tamburro, si tenne la conferenza di
servizio, relativa all’impianto eolico da erigersi nel comune di
Montecilfone, nella quale, a seguito di forti rilievi della direzione
regionale ai beni culturali del Molise, il responsabile regionale
dovette negare l’autorizzazione decidendo di inviare il tutto alla
Presidenza del Consiglio dei Ministri per le decisioni finali. L’iter
prevedeva e prevede tre mesi per l’inoltro, termine scaduto lo
scorso 22 di settembre. Eppure, entro tale scadenza, nulla è
pervenuto sui tavoli romani, anzi, ben altro ed inquietante aspetto è
apparso all’orizzonte! Pensate, alla chetichella, senza far nulla
trapelare, il nuovo dirigente regionale che nel frattempo ha
sostituito l’uscente Tamburro, destinato alla sanità (perché?!),
ha convocato, senza rispetto di alcuna regola cristallina, una nuova
CONFERENZA DI SERVIZIO sullo stesso tema ed oggetto, lasciando tutti
gli addetti alla difesa della cosa pubblica sconcertati ed allarmati!
Ma stiamo scherzando?! Trattasi di un vero e proprio blitz!
Domani mattina, 23 ottobre 2014, alle ore 9.30, davanti
all’assessorato in questione in contrada Colle delle Api a
Campobasso,
terremo una conferenza stampa per chiarire i lati oscuri della
vicenda e per ricordare che, aldilà di quanto già stabilito in
maniera sacrosanta nella scorsa conferenza di servizio, grava
sull’intera vicenda un’inchiesta della procura di Larino
scaturita da un esposto denuncia già divulgato all’opinione
pubblica e che farà scoppiare il bubbone eolico selvaggio in Basso
Molise. Nel giugno scorso eravamo presenti al tavolo regionale per
certificare la discussione, i passaggi e la conclusione; ugualmente
faremo domani così come democrazia e rispetto dei ruoli impongono.
Ancora una volta saremo paladini a difesa del paesaggio dall’attacco
di centrali nefaste e da interessi sconsiderati.
Emilio
Izzo
*Il
presente comunicato vale anche come comunicazione ai competenti
organi di p.s.
(by Nicola)
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