venerdì 17 ottobre 2014

VESCOVI ABRUZZESI E MOLISANI: PER "UNA BIOCIVILTÀ CHE PREFERISCA LA VITA AL LUCRO"

"Come Conferenza dei vescovi dell'Abruzzo e Molise, esprimiamo la nostra viva preoccupazione riguardo al riproporsi di progetti di sfruttamento petrolifero di vaste aree dei nostri territori e delle nostre coste denominati 'Ombrina 2', 'Elsa', 'Rospo mare', da parte della multinazionale britannica Rockhopper Exploration. Tali progetti, a suo tempo abbandonati per la contrarietà delle popolazioni, saranno resi possibili dal contenuto del Decreto denominato 'Sblocca Italia'". Lo si legge in una lettera della Conferenza episcopale abruzzese-molisana (Ceam), a firma del presidente, monsignor Tommaso Valentinetti, nella quale si auspica "una biociviltà che preferisca la vita al lucro". "Non possiamo che esprimere sconcerto per scelte politiche nelle quali si prevedano la trasformazione dei nostri territori, dell'Abruzzo ma anche di vaste aree del Molise, in distretto minerario per gli idrocarburi; il riconoscimento, come emerge dal testo del Decreto, del carattere strategico praticamente di ogni infrastruttura legata agli idrocarburi; la sottrazione alle Regioni di tutte le procedure di valutazione di impatto ambientale, per le attività di ricerca, prospezione ed estrazione in terraferma, avocate allo Stato", dicono i vescovi, che richiamano "alla difesa del Creato""La salvaguardia dell'ambiente - proseguono i presuli - deve essere al centro di una politica che sia perseguimento del Bene comune e che rifugga da interessi particolari ed egoistici, che possano compromettere il benessere di tutti e la capacità di futuro delle giovani generazioni. Anche oggi il nostro accorato invito va agli organi ed ai politici competenti affinché compiano ogni sforzo per impedire che una simile scelta si abbatta sui nostri territori". I vescovi abruzzesi e molisani, ricordando anche le parole del Papa durante la sua recente visita nella Regione ecclesiastica, auspicano, "su temi di tale importanza, che gli organi competenti favoriscano la scelta - già fortunatamente in atto - da parte dei cittadini di uno stile di vita più rispettoso dell'ambiente con l'uso di energie rinnovabili. Pensiamo ad un cambio di prospettiva radicale che richiede l'emergere di una biociviltà, che preferisca la vita al lucro, il bene collettivo ai profitti individuali, la cooperazione alla competizione". "Riteniamo necessaria - concludono i presuli - una democrazia 'ad alta intensità'. Ossia una democrazia sostanziale, partecipativa e sociale, quanto mai necessaria ad assumere scelte irrimediabilmente gravi tenendo conto della netta contrarietà che la popolazione abruzzese e molisana, e questa Conferenza episcopale, hanno più volte espresso."

(by Nicola)

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