venerdì 3 giugno 2011

Dalla Padanìa riceviamo e pubblichiamo

Accadeva spesso, quand’ero in servizio come guardacaccia provinciale, di essere chiamati d’urgenza, via radio, per contrastare comportamenti arroganti e pericolosi dei cacciatori nei confronti degli abitanti della campagna. I cacciatori, infatti, cacciavano talvolta così vicini alle abitazioni che, non solo i cani da caccia visitavano i pollai, ma i pallini delle cartucce esplose raggiungevano le imposte delle finestre e le tegole dei tetti.

Al solito, giungevamo sul posto che i responsabili s’erano già allontanati, non senza profferire minacce e insulti nei confronti dei malcapitati e inermi cittadini.

In questi casi c’era poco da fare; si chiedeva pazienza ai malcapitati, si chiedeva se volessero denunciare, si chiedeva loro di telefonare tempestivamente alla sede della Polizia Provinciale per sollecitare appunto l’intervento e li si lasciava amareggiati e frustrati. Come noi stessi, del resto, ovvero come chi avrebbe dovuto garantire il rispetto della legge e non poteva materialmente farlo.

In quei casi però mi toglievo regolarmente un “sassolino dalla scarpa” e, prima di congedarmi, chiedevo quasi con noncuranza: “…Ma loro, per caso, hanno votato i referendum contro la caccia?”.

I contadini (e non solo loro) mi guardavano sorpresi e dopo qualche attimo d’imbarazzo, intuendo che li stavo mettendo davanti alla loro corresponsabilità in quanto era accaduto, rispondevano di no.

Nessuno di loro aveva esercitato il proprio sacrosanto diritto ad esprimersi sul fatto che i cacciatori potessero o meno accedere liberamente alle proprietà altrui per sparare; e ora ne subivano dolorosamente le conseguenze.

Ecco, cari Amici, questa è la ragione per cui il 12 giugno io andrò a votare i referendum riguardanti l’acqua, il nucleare e il cosiddetto “legittimo impedimento”. Ci andrò anche se dovesse diluviare; se dovesse verificarsi uno tsunami, un’eruzione, un tornado, una glaciazione improvvisa, una invasione biblica di locuste, un …..

Nulla e nessuno potrà impedirmi di esercitare il mio diritto a dire SI all’abrogazione di norme deleterie per il nostro futuro e per la nostra democrazia.

Buon referendum a tutti.

Un abbraccio

(by Michele)

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