mercoledì 2 marzo 2011

LA RIPRESA (PER I FONDELLI) DELL'ITALIA - SABRI SCRIPSIT!

Lo sviluppo del Sud unica speranza
per la ripresa dell’Italia

Sabrina De Camillis*

Il 150° dell’Unità d’Italia sarà la linea di demarcazione tra passato e futuro?
“…Ma essenziale sarà soprattutto uno scatto di volontà, di senso morale e di consapevolezza civile da cui emergano nel Mezzogiorno nuove forze idonee a meglio affrontare la prova dell’autogoverno e della partecipazione al governo del Paese”.
Questo è l’appello rivolto a tutte le forze sociali, economiche, istituzionali e politiche,con cui il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il 6 ottobre 2009, chiuse il suo intervento a Rione in Vulture su –Mezzogiorno e unità Nazionale.
Verso il 150° dell’Unità d’Italia – Il Governo ha inteso fare la sua parte, ha messo in campo
il Piano Nazionale per il Mezzogiorno ed è assolutamente apprezzabile la scelta del Ministro
Fitto di incontrare i Governatori delle regionicoinvolte, per definire con loro le priorità territoriali, tenendo però, tutte le esigenze dentro un unico progetto: LIBERARE LE GRANDI POTENZIALITA’ DEL SUD.
Con il Piano Nazionale per il Mezzogiorno, il Governo ha posto al centro della sua azione la volontà di intervenire in modo concreto sullo storico divario Nord-Sud, nella certezza che la ripresa passa obbligatoriamente per il rilancio delle regioni Meridionali.
E’ nei fatti che per combattere la crescita bassa, bisognerà puntare obbligatoriamente sulla parte del Paese che presenta più margini di sviluppo.
L’azione del Governo, anche attraverso l’attività del Ministro Fitto, si muove nella giusta direzione: far rinascere una nuova cultura di Governo, proprio da quel Meridione, che ha finito per pagare il prezzo più alto, non solo nel corso della storia, ma anche nell’ultima crisi economica-finanziaria da cui stiamo tentare di uscire.
Evidenzio solo due questioni,fra le tante, per centrare le criticità presenti in modoomogeneo su tutte le regioni del Sud.
- L’ultimo rapporto ISTAT ci dice che l’11% delle famiglie vive in condizioni di indigenza: sono 7 milioni gli italiani che vivono sotto la soglia di povertà. Ma la cosa da evidenziare è che al Sud l’incidenza della povertà relativa è quattro volte superiore a quella che si osserva nel resto del Paese. La riduzione della povertà è il problema dei problemi, a cui va data attenzione massima.
- Altro dato allarmante: oltre 700mila persone fra il ’97 e il 2008 hanno lasciato il Mezzogiorno. L’80% del flusso migratorio è rappresentato da persone al di sotto dei 45 anni e il 50% svolge professioni di livello elevato.
Affrontare questi due grandi temi, ridurre la povertà e creare nuova occupazione, soprattutto femminile e giovanile, creerà le condizioni perché la storia legga questo periodo di Governo, come la fase della Rivoluzione del Mezzogiorno da cui si potrà misurare il grado di civiltà della nostra Patria.
Non c’è più tempo per le chiacchiere, è arrivato il tempo del coraggio e della capacità di trasformare il Meridione in cuore pulsante della “nuova area del Mediterraneo” che dalle vicende di queste settimane uscirà profondamente trasformata. Noi abbiamo il dovere di creare le condizioni affinché il Mezzogiorno diventi la nuova area strategica per l’Euro mediterraneo.
Il Sud rappresenta la vera sfida di questo Governo e del PDL. Non si ha e non si può avere la pretesa di risolvere la “questione Meridionale”, ma abbiamo il DOVERE, di mettere in campo le azioni per invertire la rotta e per creare le condizioni affinché i festeggiamenti del 150 anni dell’Unità d’Italia segnino per il futuro una data storica a cui guardare come spartiacque vero fra passato e futuro.
Viva l’Italia.


*Onorevole del Pdl

(by Nicola)

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